Claudio Lotito prosegue la campagna elettorale in Molise. Il Presidente biancoceleste è candidato con Forza Italia: scena epica in un bar.
Claudio Lotito, dalla tribuna alla poltrona. Stavolta non c’entra lo stadio – e nemmeno il mercato della Lazio con la parodia epica di una tifosa biancoceleste doc come Francesca Manzini – è colpa della politica: il Presidente biancazzurro, infatti, è impegnato nella campagna elettorale. Si presenta come Senatore tra le liste di Forza Italia e sta facendo valere le sue proposte in Molise. Conosce persone, stringe mani, promette il cambiamento.
Si comporta come un veterano, Lotito, del resto la comunicazione non gli è mai mancata: l’abilità nel proporsi, nello sviluppo di un progetto. Anche se questo, spesso, ha implicato delle polemiche. Non solo nel calcio. Anche la politica, infatti, l’ha visto al centro di importanti diatribe. Ora è pronto per un nuovo capitolo della propria carriera al fianco del Presidente Berlusconi. Un altro che, con il calcio, ha parecchio a che fare. Cambiano i colori, ma gli ideali restano gli stessi.
Lotito, la carta vincente della politica: partita a scopa in Molise tra promesse e sorrisi
Lotito cerca di farlo capire alla propria maniera, con simpatia e cordialità. Allora, laddove la tradizionale propaganda elettorale non basta più, arriva l’inventiva. Lotito, infatti, si mette a giocare a carte con alcuni cittadini del paese. Una scena incredibile che prende piede in un noto bar molisano. Il video è subito un cult per le parole del Patron biancoceleste: “Ho fatto denara, carte, la primiera e il settebello. Con Lotito risultato garantito, ricordatevelo!”.
Le risate si sono protratte fin quando il Presidente della Lazio, in veste di politico, non ha lasciato l’esercizio. Le carte restano una sua grande passione, l’importante è saperle distribuire al meglio: quello che sperano anche i cittadini del Molise. Non solo da Claudio Lotito che, comunque una prima partita l’ha vinta. Anche se quella che conta è alle urne e manca qualche giorno. Gli assi, però, potrebbero servire ancora.