Lega Serie A, il presidente Casini al nuovo Governo: “Serve cabina regia sulle infrastrutture del calcio”

Neanche il tempo di redigere la lista dei nuovi ministri, che la presidente del Consiglio in pectore, Giorgia Meloni, viene chiamata in causa dal mondo del calcio. A farlo è Lorenzo Casini, durante il Social Football Summit in corso allo stadio Olimpico di Roma, ha affermato: “Chiediamo al governo che venga convocata di nuovo la cabina regia sulle infrastrutture del calcio creata dalla sottosegretaria Vezzali”.

L’inquilino di Via Rosellini ha poi esplicitato il concetto: “Come Serie A ci aspettiamo che il nuovo esecutivo, come in parte ha fatto il precedente, riconosca l’importanza del calcio professionistico che è un settore fondamentale dell’economia del Paese. La cosa importante è che ci sia un ministro e che possa partecipare al consiglio dei ministri insieme agli altri. Con portafoglio? Significherebbe avere delle risorse e in quel caso andrebbero capite quali. È un ragionamento che poi va incluso nel discorso dell’autonomia del Coni, sancita dalla carta olimpica”.

Lega Serie A, il presidente Casini al nuovo Governo: “Serve cabina regia sulle infrastrutture del calcio”
Lorenzo Casini

La serie A ha pagato caramente il Covid, i bilanci di alcune big in particolare, Juve e Inter su tutte, segnano rossi decisamente preoccupanti. “Veniamo da 20 anni di difficoltà. C’è un problema di risorse, di infrastrutture e culturale. Sulle infrastrutture abbiamo nominato un consulente delegato che sta preparando un dossier su ciascuna squadra – ha sottolineato Casini – Poi la politica dovrà dare una mano mettendosi al tavolo, applicando le norme e snellendo le procedure”.

Casini e il monte ingaggi: “A volte superano il 90% dei costi, serve un tetto complessivo per limitare i salari”

Il titolare dell’associazione che rappresenta il massimo campionato, solo il 19 settembre, ai microfoni di Radio anch’io lo sport, aveva lanciato un allarme sui conti. “Sulla questione dell’indebitamento del calcio, l’impatto della pandemia non può essere dimenticato, sebbene prima dello scoppio della pandemia la situazione fosse già critica, stato che il virus ha ulteriormente esasperato. Occorrono interventi immediati che sono quelli in parte proposti dalla Federazione, che noi stiamo seguendo e che si legano in qualche modo ai criteri Uefa; cioè di accompagnare le squadre progressivamente verso dei paletti rispetto al salario. Non parlo del ‘salary cup’, ossia del singolo stipendio, parlo della voce complessiva salario nel bilancio e quindi oggi noi abbiamo casi che superano il 90 per cento come impatto, un tetto che poi difficilmente consente a un’azienda di lavorare in modo efficace – sottolinea -. Questo è solo uno degli esempi, ce ne sono diversi: comunque ora il tema fiscale è il più urgente, bisognerà trovare delle forme di rateizzazione per consentire alle squadre di pagare i contributi senza avere un impatto devastante sui loro bilanci”.

Lega Serie A, il presidente Casini al nuovo Governo: “Serve cabina regia sulle infrastrutture del calcio”
Tifosi della Lazio in Tribuna Tevere

Casini si era anche espresso su come novità quali il Var abbiano cambiato lo spirito del calcio stesso. “Il tema dell’impatto della tecnologia sul gioco va valutato: se ci fosse stata questa tecnologia nel 1982, l’Italia non avrebbe mai vinto i Mondiali e Gentile non sarebbe arrivato alla fine del torneo. Io, al momento – se posso dire l’effetto positivo che la tecnologia dovrebbe avere e sta avendo – è quello di eliminare il più possibile questa cultura del sospetto che appartiene al contesto italiano, non solo a quello calcistico”.

Casini: “Superlega? Bisogna analizzare le ragioni di chi l’ha proposta”

Il numero 1 della Lega ha parlato anche del fenomeno della Superlega, i cui strascichi giudiziari ancora non sono conclusi. “Va analizzata bene, è ovvio che le tempistiche e le modalità non siano state condivisibili da alcuno. Le ragioni che hanno portato alcune squadre a proporla vanno esaminate seriamente, al di là poi della questione giuridica che ha portato il tema fino alla Corte di giustizia europea. C’è proprio una questione che impatta su come è governato non solo il calcio, ma lo sport, in regime di monopolio o meno rispetto ad altre grandi competizioni – ha concluso – La Superlega si collega al tema del numero delle partite: dietro la Superlega c’è anche un desiderio di alcune squadre di organizzarsi un proprio campionato, non rinunciando a giocare il proprio campionato nazionale, ma quasi rimodulando il tipo di partite e il tipo di redditività delle partite all’estero. E’ ovvio che, come Lega di A, nessun progetto che porti a danneggiare il campionato nazionale può essere in qualche modo avallato”.