Stankovic, effetto Mihajlovic su Sampdoria-Roma: la dedica a Sinisa è commovente

Ha scelto la Sampdoria nonostante una situazione, sia di classifica, sia societaria, ad alto rischio. Il nuovo allenatore dei doriani è stato presentato oggi al “Ferraris”, accanto a lui il presidente Marco Lanna e il vicepresidente Antonio Romei. Impossibile per lui non pensare a Sinisa Mihajlovic

«Nel calcio come nella vita devi avere degli obiettivi – sono state le prime parole del tecnico di Belgrado -. Se alla Stella Rossa l’obiettivo era vincere il campionato, alla Samp è la salvezza e per me si tratta di una nuova esperienza che non vivo come un ridimensionamento. Sarà difficile ma non impossibile: servirà grandissimo impegno da parte di tutti ma uniti, insieme alla dirigenza e ai nostri tifosi, possiamo salvarci».

Stankovic, effetto Mihajlovic su Sampdoria-Roma: la dedica a Sinisa è commovente
Sinisa Mihajlovic e Dejan Stankovic

L’ex centrocampista di Lazio e Inter è stato scelto quale erede di Marco Giampaolo, esordendo lo scorso 8 ottobre a Bologna, risultato finale 1-1. Al momento la squadra ligure è mestamente ultima in serie A, solo tre punti come la Cremonese. Un disastro che è attenuato solo dalla vicinanza di altre compagini quali il Verona, terzultimo a quota cinque, dietro a Bologna e Lecce a sette.

Stankovic: “Io e Sinisa abbiamo lo stesso sangue”

Dejan Stankovic è arrivato in Italia nel 1998 grazie alla Lazio, Sergio Cragnotti lo prese con un blitz dalla Stella Rossa di Belgrado, pagandolo 24 miliardi della vecchia moneta, bruciando la Roma di Franco Sensi che per rifarsi, dal Partizan Belgrado fece arrivare Ivan Tomic, non proprio un calciatore indimenticabile.

Stankovic, effetto Mihajlovic su Sampdoria-Roma: la dedica a Sinisa è commovente
Dejan Stankovic al suo esordio sulla panchina della Sampdoria

Lunedì alle 18.30, Stankovic esordirà a Marassi, sulla panchina avversaria troverà una vecchia conoscenza. “Ho sentito Mourinho in videocall. Porto grande rispetto alla persona e all’allenatore. Da lui ho imparato tanto, in campo e fuori. E’ una persona forte. Abbiamo fatto un percorso bellissimo insieme a lui – ha precisato – Non voglio parlare di altri ma ogni allenatore mi ha dato qualcosa. Ma perché giochiamo contro la Roma è giusto parlare di José. Novanta minuti mettiamo tutto fra parentesi. Poi amici come prima”.

Questo invece il toccante pensiero rivolto a Mihajlovic. “È il mio punto di riferimento nella vita, un fratello maggiore. Io lo chiamo anche papà e lui si arrabbia. Il suo modo di non mollare, quello che sta passando mi ha insegnato tanto. Gli voglio un mondo di bene, è come se avessimo lo stesso sangue. Volevo vincere anche per lui a Bologna, non ci sono riuscito ma ci saranno le partite che dedicherò a lui”.

“Nella finale di Coppa dei Campioni del 1992 tifavo Sampdoria”

Il nuovo allenatore della Sampdoria ha aperto il libro dei ricordi, aprendo una pagina decisamente dolorosa per i supporter blucerchiati: la finale di Coppa dei Campioni del 20 maggio 1992, perso ai supplementari grazie ad una punizione di Ronald Koeman.
“Mi è spiaciuto non fare il raccattapalle in quella gara. Noi seguivamo la Sampdoria perché l’allenatore era Boskov, in campo c’erano Jugovic, Mihajlovic e Sakic. Con loro grandi giocatori come Mancini, Vialli, Vierchowod, Lombardo o Mannini. Ha perso la finale di Coppa dei Campioni per puro caso”.
Una squadra, quella che perse l’atto conclusivo disputatosi a Wembley, della quale dal primo minuto facevano parte due futuri laziali campioni d’Italia: Mancini e Lombardo.
Non solo, al 100′ entrò in campo anche Renato Buso, che la Lazio acquistò dal Napoli nel 1996, rimase a Roma un solo anno giocando 20 gare per 775′, una rete segnata all’Atalanta il 16 marzo 1997 nel successo interno per 3-2.