Pagelle Lazio-Udinese: ESCLUSIVO Vincenzo D’Amico. Top e Flop – VIDEO

La Lazio all’Olimpico dopo il 2-0 al Verona e il 4-0 allo Spezia cercava il terzo successo consecutivo interno in campionato, avversaria l’Udinese che arrivava a Roma forte di tre vittorie esterne consecutive: Monza, Sassuolo e Verona. Finisce invece 0-0, replicando quello della seconda giornata a Torino contro i granata, era il 20 agosto. Sulla gara pesa l’infortunio di Immobile che lascia il campo al 29′ per una fastidio muscolare al flessore sinistro.  Per i friulani in serie A l’unico ko lontano da casa resta datato 13 agosto: 4-2 al Meazza contro il Milan. Pagelle e analisi ESCLUSIVA a LaLazio.com di Vincenzo D’Amico. 

Maurizio Sarri per centrare l’obiettivo in campo ha schierato quasi tutti titolari, strategia che aveva coinvolto anche le scelte di giovedì scorso contro lo Sturm Graz, quando il tecnico aveva tenuto in panchina Romagnoli, Marusic, Milinkovic, Vecino e Zaccagni, oggi tutti in campo dal 1° minuto. Andrea Sottil, alla prima stagione sulla panchina friulana, non tocca il suo 3-5-2, recuperando Becao che schiera centrale di destra, spostando Perez a sinistra, confermando Bijol perno centrale.

La sorpresa è a centrocampo con Walace regista e Makengo interno mancino, a destra l’ex allenatore dell’Ascoli opta per il talento Samarzdic, sinistro schierato a destra e preferito sia a Lovric sia ad Arslan, a quest’ultimo si era pensato come francobollatore di Milinkovic. In attacco accanto a Delofeu c’è Beto, con Success da inserire a gara in corso.

La Lazio all’Olimpico non prende gol dal 3 settembre scorso, quando Kvaratskhelia segnò il 2-1 che portò i tre punti al Napoli, ora secondo a quota 23 ma dovendo giocare oggi alle 18 con il Bologna, vincesse andrebbe a 26, +2 sulla capolista Atalanta che ieri al Gewiss ha superato il Sassuolo 2-1 in rimonta. Proprio gli orobici saranno i prossimi rivali dei capitolini che domenica prossima alle 18 sono attesi a Bergamo per una sfida, chi l’avrebbe detto, potenzialmente da scudetto.

Le pagelle di Lazio-Udinese firmate da Vincenzo D’Amico

Pagelle Lazio-Udinese: ESCLUSIVO Vincenzo D’Amico. Top e Flop – VIDEO
Marusic a confronto con Pereyra

Provedel 7: sempre presente anche da libero come quando di testa anticipa il lanciato Beto; al 13′ lo salva la traversa. Ottimo anche nelle uscite alte, al 72′ salva su Pereyra.

Lazzari 6: il pendolino di Sarri dalla sua parte ha Udogie e Makngo. Ci prova ma è meno lucido del solito.

Casale 6: al 13′ si fa scappare Makengo, sul prosieguo cè la traversa di Samarzdic su cui però al 19′ di tibia respinge un sinistro a porta vuota. Prestazione che cresce col passare dei minuti.

Romagnoli 6: non ha la stessa intesa evidenziata con Patric, gara senza squilli né errori particolari.

Marusic 6,5: supera raramente la linea mediana, costretto anche a prevenire le ripartenze avversarie, deve anche coprire Zaccagni.

Milinkovic 6: il colpo del fuoriclasse al 26′ quando con il tacco mette Anderson davanti a Silvestri che al 28′ gli nega il gol di testa.

Cataldi 6: regista al momento senza concorrenti, nel pantano della mediana cerca di emergere ma c’è poca aria.

Dal 65′ Luis Alberto 6: prova ad accendere la Lazio ma quando entra la squadra è già in difficoltà fisica.

Vecino 6: match da combattimento, usa sempre la sua esperienza ma tra Samarzdic e Makengo bisogna trottare molto. Fa il regista quando esce Cataldi.

Felipe Anderson 6,5: oggi ha un brutto cliente come Udogie. Al 26′ un miracolo di Silvestri gli nega il gol che avrebbe meritato. Quando esce Immobile fa il centravanti, un ruolo che non conosce pienamente e si vede.

Dall’89’ Cancellieri: nc

Immobile 6: lascia il campo per una fitta al flessore destro. Solito impegno.

Dal 29′ Pedro 6: si mette a destra. Parte con grande determinazione ma il muro udinese è decisamente alto.

Zaccagni 6.5: inizia come aveva finito con la Fiorentina. Brillante, al 7′ costringe al giallo Becao limitandone la gara.

All. Sarri 6: l’Udinese è cliente scomodo, soprattutto dopo una gara di Europa League giocata per metà in inferiorità numerica. La squadra ci prova fino alla fine.