Mondiale e club in ritiro: il parere dell’esperto ex Lazio

Dopo quindici giornate il massimo campionato italiano si ferma per il Mondiale in Qatar, inizio il prossimo 20 novembre tra Qatar ed Ecuador, finale il 18 dicembre. Sosta inusuale che ha costretto le 20 squadre a modulare diversamente la preparazione atletica in estate, per un richiamo nella pausa pre-natalizia. Vi proponiamo il parere di un noto preparatore atletico, con una corposa militanza nella Lazio. 

Valter Vio, 62 anni, è stato uno dei segreti della squadra di Delio Rossi, con cui ha lavorato a Formello dal 2005 al 2009, per poi seguirlo a Palermo, Fiorentina, Sampdoria e Bologna. Il professore veneto vanta anche una corposa esperienza con Prandelli, l’ex ct azzurro l’ha voluto con sé a Valencia nel 2016-2017, all’Al-Nasr l’anno dopo e infine al Genoa nel 2018-2019, ancora a Firenze nel 2020-2021. Ultimi passaggi col Trento e nel Pisa guidato da Maran.

Il preparatore atletico, Valter VIo.
Il preparatore Valter Vio in ritiro con la Lazio nel 2007 (LaPresse)

L’istruttore Isef di Portogruaro, in una lunga intervista al Corriere dello Sport, dice la sua su quanto accaduto in estate nei ritiri in vista del Mondiale e su chi sarà avvantaggiato dalla manifestazione qatariota.

Il professor Vio: “A gennaio sarà un nuovo campionato: nella pausa serve una preparazione bis”

L’esperto di muscoli e fibre ha le idee molto chiare su cosa accadrà sia ai Mondiali sia nei centri sportivi delle squadre di serie A. «Avremo due situazioni molto diverse: i giocatori che tornano dal Mondiale e quelli che restano a casa. Quindi, due gruppi che avranno bisogno di lavorare in modo differente. Aggiungiamoci gli infortunati e i gruppi possono diventare addirittura tre – afferma – Chi torna dal Mondiale di sicuro non avrà bisogno di lavori particolari, perché non avrà mai smesso.

Specialmente i calciatori di squadre che arrivano ai turni finali. Però, mentre gli altri porteranno avanti quella preparazione bis di cui parlavamo, loro avranno bisogno di staccare una decina di giorni. Il logorio in Qatar sarà soprattutto mentale . Ci si rimette in sesto rapidamente, tuttavia: si tratta in gran parte di gente abituata a ritmi da Champions League, perfettamente in grado di giocare due volte a settimana».

La Lazio in ritiro nel 2007 a Santa Cristina
La Lazio in ritiro nel 2007 a Santa Cristina (LaPresse)

La situazione non è identica per tutti, di base solo le big avranno diversi giocatori impegnati nella massima competizione calcistica. «Sarà più semplice per chi ha meno giocatori, ma non troppo. Resta il problema del mantenimento della condizione in una pausa di oltre un mese e mezzo. Il calcio non funziona come altri sport in cui puoi permetterti di selezionare un paio di obiettivi e puntare a essere al top in quei momenti.

Devi restare a un buon livello di condizione per l’intero periodo agonistico – sottolinea – Si modifica la cosiddetta periodizzazione e si porta avanti di fatto un nuovo ciclo di preparazione molto simile a quella estiva classica: a gennaio sarà come cominciare un altro campionato ».

“La sosta danneggia chi era in forma. Ma farà bene a tutti”

L’allenamento prevede segmenti fisici e tecnici, anche su questo Vio ha pochi dubbi. «Non è utile ripartire con le esercitazioni tattiche quando al campo ti ritrovi con pochi uomini, che magari neppure giocano sempre. Si farà soprattutto un lavoro fisico, per le sedute complete si aspetterà di essere a ridosso della ripresa. I tanti infortunati avanno il tempo di recuperare. Credo che molti abbiano ragionato in questo modo, in estate: intanto facciamo una preparazione non troppo pesante per arrivare fino a novembre e rinviamo alla sosta, invece, l’impegno fisico maggiore.

Ci sono altri fattori e lo dimostra il Napoli che va a mille dall’inizio: contano l’atteggiamento, la fiducia, l’età dei giocatori, il modo in cui si affrontano le partite. Le squadre di spessore non vanno sempre a tutta, sanno quando è il caso di rallentare », aggiunge ancora l’ex braccio destro di Delio Rossi. «A gennaio sarà una serie A più intensa. Non ci sarà spazio per recuperare e tutti cercheranno di partire forte. Sono penalizzati quelli che stavano andando bene. Napoli, Juve. Quest’ultima però avrà un vantaggio: l’opportunità di recuperare gli infortunati. Per chi ha tanti giocatori fermi, lo stop è una fortuna», conclude Vio.