Non bastasse la Procura di Torino a spulciare i conti della Juventus, nel mirino i bilanci dal 2018 al 2021, dopo le dimissioni dell’intero CDA della Vecchia Signora, la Figc ha aperto un nuovo fascicolo di indagine. Per fare il punto della situazione ai microfoni di TvPlay, in onda su Twitch, è intervenuto Valerio Piccioni.
Al centro di entrambi i procedimenti, quello sportivo e quello di giustizia ordinaria, sia le plusvalenze sia alcune scritture private non riportate nei bilanci. Fatti che se provati in aula avrebbero conseguenze rilevanti tanto in ambito penale quanto in quello sportivo, senza escludere anche punti di penalizzazione per i bianconeri.
Piccioni, firma storica della Gazzetta dello Sport, da anni segue la politica sportiva, specializzandosi via via in tutti i processi sportivi, in particolare quelli per illecito.
Piccioni a TVPlay: “Per riaprire processo sportivo serve un’intercettazione inconfutabile”
Il giornalista della Rosea si è espresso chiaramente sulla possibilità che la vicenda plusvalenze venga nuovamente riesaminata dalla Procura della Figc. “Sul tema delle plusvalenze la giustizia sportiva ha sempre sbattuto contro un muro. Io penso che una riapertura del processo, la cosiddetta rivocazione del processo, dopo le sue assoluzioni in primo e in secondo grado, che hanno riguardato la Juve e altri 10 club e inoltre 49 dirigenti, sia possibile soltanto nel caso della presenza di un’intercettazione talmente esplicita da convincere a riaprire il processo, ma finora non ci sono state queste intercettazioni e ora bisogna vedere se compariranno”, afferma Piccioni.
Meno tranquillo per Agnelli&Co è invece un altro filone affrontato dai pm piemontesi. “Il fronte su cui la Juventus rischia di più è la manovra stipendi, anche perché qui le carte sembrano molte in tavola e in effetti quello esporrebbe la Juventus a dei rischi e delle sanzioni, che non produrrebbero dei scenari catastrofici come quelli sono previsti per una squadra che ha cambiato le carte in tavola per iscriversi al campionato. Difficile dimostrare una cosa del genere almeno in questa consuetudine e in questo scenario“, afferma il giornalista.
Quadro in divenire, la Juventus si difenderà
Piccioni si è poi espresso sulla nota prodotta dal club bianconero. “Il comunicato cerca di cambiare un po’ la narrazione, calciopoli nel provocare tutte queste sue emozioni in un certo senso fu anche condizionato da una narrazione, che fu appunto colpevolista. Tutti i pronunciamenti, nel corso degli anni, della giustizia sportiva e di quella ordinaria sono andati in direzione di una condanna. Io credo sia lecito che la Juventus voglia difendersi, noi per quanto riguarda la giustizia sportiva abbiamo un quadro direi in divenire, è difficile oggi fare punto e a capo. Noi abbiamo due filoni, uno parcheggiato in soffitta che è la questione plusvalenza, e l’altro che riguarda quello del monte ingaggi”.
“Difficile dimostrare che le irregolarità abbiano consentito l’iscrizione al campionato”
Un altro punto caldo affrontato nella diretta di TVPlay riguarda le presunte violazioni compiute al fine di partecipare al massimo campionato. “ Noi abbiamo il famoso articolo 31 (del Codice di Giustizia Sportiva, ndr), che è una sorta di contenitore di tutto, noi abbiamo l’ipotesi di una semplice irregolarità di carattere gestionale. Abbiamo un’ipotesi che io ho definito catastrofica, che è del tutto improbabile. Ovvero che si vada ad accertare il fatto che queste irregolarità gestionali hanno dato la possibilità alla Juventus si iscrivesse al campionato di Serie A”, specifica Piccioni.
“Poi ci sono le due situazioni relative a compensi extra contrattuali non depositate in Lega, qui il tema è diverso, perché i magistrati scrivono che realmente ci sarebbero delle scritture private relativamente a questo accordo 2020-2021 su queste mensilità a cui i calciatori avrebbero rinunciato, secondo la Procura si tratta di una sola mensilità e secondo la Juve in realtà quattro. C’è un rischio, nella prima ipotesi multa e uno o più punti di penalizzazione, nella seconda direttamente tant
i punti di penalizzazione”, continua l’esperto.
“Se io ti metto -3 punti ma io non sposto tutte le circostanze che possono essere chiamate in causa, io questi non te li tolgo in questa stagione ma te li tolgo nella prossima – conclude a TvPlay – Bisogna aspettare questa valutazione, anche se su questo fronte diciamo che il quadro sembra un quadro più compiuto e soprattutto non ci sono tutti questi precedenti come nelle plusvalenza, dove la giustizia sportiva e ordinaria, salvo rare eccezioni, si sono arenate di fronte a questo problema sull’impossibilità di stabilire delle valutazioni oggettive sul valore di un calciatore”.