L’Argentina è campione del mondo: così l’ex Lazio Scaloni ha inventato la Scaloneta

L’Argentina ha vinto la sua terza Coppa del Mondo. Merito del capitano, Lionel Messi, e del suo CT, l’ex Lazio Lionel Scaloni.

L’Argentina di Lionel Messi ha vinto la Coppa del Mondo. Per l’Albiceleste è la sua terza volta nella storia: dopo il 1978 e il 1986, è arrivato il trionfo anche nel 2022. Trofeo che è giunto al termine di una partita pazzesca, forse la già la più bella del secolo, che ha visto la Seleccion battere la Francia, campione in carica, solo grazie ai calci di rigore.

Scaloni ha cambiato l'Argentina
Lionel Scaloni e Lionel Messi – foto ANSA

Dopo aver guadagno gli spogliatoi sul risultato di 2-0, nella ripresa la compagine di Kylian Mbappé è riuscita a recuperare e a portare il match ai tempi supplementari. Lì, altri due goal: uno per l’Argentina, a segnare di nuovo la Pulce, e un un altro per l’attaccante del Paris Saint Germain che è riuscito a segnare una tripletta. Nella storia solo in due ci sono riusciti.

La Coppa del Mondo è dell’Argentina: è la terza volta nella storia

Lionel Scaloni campione del Mondo
Lionel Scaloni CT Argentina – foto ANSA

Un trionfo che ha emozionato, sta emozionando e emozionerà ancora un popolo intero. Per la seconda volta nella storia, l’Argentina è riuscita a toccare la vetta più alta del mondo grazie al miglior giocatore attualmente in attività. Il suo numero dieci, dopo il fallimento del 2014, è riuscito nell’impresa. Ora il posto alla destra di Diego Armando Maradona è suo di diritto. Merito, però, anche di una squadra compatta e al servizio del suo capitano. Un organico messo insieme soprattutto dalle sapienti mani di Lionel Scaloni.

Commissario tecnico che ha dedicato la sua giovane ma promettente carriera interamente al servizio della Seleccion. Se la nazionale argentina è riuscita nell’impresa, il merito è anche dell’ex Lazio. In seguito ad un periodo nella Capitale con addosso l’aquila sul petto, durato dal 2007 al 2013, l’attuale CT dell’Argentina si è concesso altri due anni all’Atalanta prima di appendere gli scarpini al chiodo e di sedersi sulla panchina della nazionale. Percorso iniziato nel 2017, in qualità di vice allenatore, e culminato proprio in questo 2022. Nel corso degli anni l’ex Lazio ha saputo forgiare calciatori destinati a grandi imprese.

Come Scaloni ha cambiato l’Albiceleste

Uno su tutti? Emiliano Martinez detto Dibu, per via delle lentiggini e dell’aspetto tarchiato. Il portiere dell’Aston Villa, classe 1992, ha trovato le maggiori soddisfazioni più che nei club proprio con la sua nazionale. Fino a diventare l’eroe della finale contro la Francia. Determinante il suo contributo dai tiri dagli undici metri. Il CT si è anche assunto la responsabilità di mettere in panchina un bomber della Serie A come Lautaro Martinez per puntare sul giovanissimo Julian Alvarez, riserva di Erling Haaland al Manchester City ma ormai inamovibile dell’Albiceleste.

Insomma, Messi è sicuramente è la star e il re della sua nazionale. Ma senza Scaloni, forse, tutto questo non sarebbe mai successo. L’ex difensore ora allenatore ha anche messo in bacheca la Copa America, nel 2021 e la Coppa delle nazioni europee-sudamericane, vinta proprio contro l’Italia campione d’Europa, in questo stesso anno. Nessuno ci era riuscito prima, successi che hanno coniato la parola Scaloneta. Termine ideato per identificare questa squadra. A Doha si è scritta una pagina indelebile dello sport più amato e seguito. Un allenatore capitato un po’ per caso su una panchina così importante, si è probabilmente mostrato a tutti come vera rivelazione di questo torneo iridato.