La Lazio è chiamata ad affrontare il momento più delicato dall’inizio della stagione. Ed il tecnico, sarà chiamato a scelte importanti: “Soprattutto, deve evitare di commettere uno sbaglio…”
Primo posto in Europa League e secondo in campionato: la Lazio di Marco Baroni è una delle sorprese di questo inizio di stagione. I biancocelesti hanno stupito tutti per la qualità del gioco, per l’intraprendenza e per i risultati che sta ottenendo. Dopo un’estate difficile, la squadra biancoceleste si sta ritagliando un ruolo da protagonista, smentendo i più scettici. “Io non mi aspettavo un inizio così, ma ero convinto che, dopo le critiche, i momenti negativi, le poche sensazioni positive, ci sarebbe stata una scossa”, ha dichiarato Marco Gorra, Caporedattore de Il Messaggero.
Come spesso accade, proprio quando nessuno sembra scommettere sui biancocelesti, la squadra si riscatta: “E’ nel Dna della Lazio, nella nostra storia. Quando nessuno si aspetta nulla o quando tutti sono pronti a puntare su una Lazio in difficoltà, arriva il riscatto. Cosa sta facendo la Lazio? Semplicemente la Lazio: con i suoi pregi e i suoi difetti”, ha ribadito Gorra a Radio Olympia.
“Baroni non deve fare questo errore”
La squadra sta seguendo in modo chiaro le indicazioni del tecnico. “Baroni sta facendo un ottimo lavoro, ma quella che è cambiata è la mentalità. Il tecnico arriva qui sapendo di giocarsi l’occasione della vita. E’ stato bravo a trasferire questa mentalità, questa fame alla squadra, che si comporta come lui: la squadra sa che deve sfruttare ogni momento, come se fosse l’ultimo. Baroni ha allenato squadre che non avevano una grande qualità: oggi si ritrova a guidare giocatori forti, molto più forti di quelli che aveva allenato: e sta sfruttando questa occasione, provando a fare un calcio che non aveva mai fatto. Lui fa bene a proporre questo modo di giocare, assumendosi dei rischi. Se facesse diversamente, perderebbe un’occasione e commetterebbe un grave errore. Ma sono sicuro che non lo farà”.
Una stagione che ha portato anche i più scettici a credere di poter lottare per qualcosa di inaspettato. “Dobbiamo essere chiari: questa è una squadra che può stare a determinati livelli in serie A, nonostante qualcuno in estate pensava il contrario, ma non so fino a dove”. Esiste la possibilità di lottare per il vertice della classifica? “Credere nella stagione buona, ovvero in una Lazio che possa arrivare alla Befana, anzi dopo la Befana, nella stessa posizione di oggi, vuol dire due cose: fare bene adesso, in questo ciclo di partite terribili e poi muoversi a gennaio, dove la Lazio generalmente non fa mai niente. A seconda di come si incrocino questi due fattori, si capirà il valore della Lazio di questa stagione”. Tornando a gennaio: “Serve un centrocampista, credo che su questo siamo tutti d’accordo. Quali giocatori? Il Folorunsho della situazione sarebbe immediatamente pronto, un giovane preso dall’altra parte del mondo sarebbe forse un’incognita. Ma uno lo devi prendere”.
I quaranta giorni che regaleranno la fotografia della Lazio
Quaranta giorni di fuoco: con una lunga serie di scontri diretti ravvicinati. Gare che daranno probabilmente l’esatta dimensione del valore della rosa biancoceleste: “Adesso si capirà davvero se questa Lazio è forte e può giocarsela ad alti livelli. Ma al di là di come ci arriva, io sono convinto che la squadra non debba snaturarsi. Nel senso, non è che siccome ora sei li, devi pensare di essere più forte e magari non accontentarsi in certi momenti: sono ancora più chiaro… un punto con l’Atalanta e il Napoli, se dovesse arrivare ci metto la firma. Col sangue? No, con il midollo”, continua Gorra.
La Lazio sta dando risposte incoraggianti. “Io mi sto riprendendo ancora dallo shock di avere finalmente un terzino sinistro. Scherzi a parte, questa squadra sta stupendo e per me ha dei margini di miglioramento: soprattutto in difesa. Prendiamo più gol degli ultimi anni e in modi e situazioni alle quali non eravamo abituati. La Lazio è arrivata seconda grazie alla difesa: fare meglio in attacco, come ora, secondo me non paga allo stesso modo. Di solito in Italia vanno più avanti le squadre che si difendono meglio”. Tornando ai giocatori: “Pedro è un mondo a parte: l’idea di Pedro che fa un lunghissimo canto del cigno per regalarsi un’ultima stagione da ricordare è un qualcosa di straordinario. Castellanos è un buon giocatore, ma deve essere più costante: forse è una delle poche cose che mancano in questa stagione”.
Un campionato senza padrone: “Potrebbe essere ancora più insidioso”
Il campionato al momento non ha un vero e proprio padrone: il Napoli guida la classifica con un punto su Lazio, Inter, Fiorentina e Atalanta, con la Juve subito dietro. Tutte, dalla prima all’ultima, hanno dimostrato di avere pregi e difetti. Ma in questo momento, trovare una squadra che si lascia preferire, è quasi impossibile. Un particolare che potrebbe favorire la Lazio? “Da una parte si, dall’altra è un elemento quasi di disturbo, che ti fa fare dei pensieri insidiosi, quasi a voler immaginare scenari ancora più importanti di quelli che questa squadra può permettersi”.
Ma gli errori altrui potrebbero favorire i biancocelesti? “A mio modo do vedere – conclude Gorra – ci sono i presupposti affinché un paio di squadre possano fallire la stagione e permettere alla Lazio di approfittarne. Cosa che in passato i biancocelesti hanno già fatto, approfittando degli errori altrui. Quali sono queste squadre? Non lo dirò neanche sotto tortura”.