Parma-Lazio, quando il Tardini fu tutto biancoceleste: “Una cosa mai vista”

Antonio Rizzolo, attaccante che segnò a Parma nella sfida giocata a giugno del 1988, ricorda in esclusiva: “Entrammo in campo e vedemmo solo bandiere e sciarpe biancocelesti”. Sulla gara di oggi: “La Lazio può fare sua la partita in questo modo…”

Lo stadio Tardini di Parma si trasformerà in una piccola Curva Nord. In vista del match di domenica prossima, in programma alle ore 15 e valido per la quattordicesima giornata di campionato, la Lazio sarà accompagnata da più di 5000 tifosi nella cittadina emiliana: un vero e proprio esodo. La vendita dei tagliandi sulle piattaforme online, scattata nei primi giorni di questa settimana, è durata solo nove minuti: in quel breve lasso di tempo sono stati acquistati in blocco i circa 1500 tagliandi del settore ospiti. Poco dopo, sono stati messi in vendita altri 3500 biglietti, venduti anche quelli nel giro di una manciata di minuti.

Parma-Lazio
Parma-Lazio, quando il Tardini fu tutto biancoceleste: “Una cosa mai vista” – Lalazio.com

“Sarà un bello spettacolo, ma lo dico con un pizzico di orgoglio, non sarà mai come quella sfida del 1988: quel giorno tutto il Tardini, ad eccezione di una delle due Curve, era biancoceleste”. A ricordare il match del 12 giugno 1988 è Antonio Rizzolo, ex centravanti biancoceleste, che in quel Parma – Lazio, segnò la rete del momentaneo 1-0 per gli uomini di Fascetti. Un gol che sarebbe valso la promozione in Serie A. “Mancavano due giornate alla fine e a noi servivano due punti per essere certi della promozione. Una vittoria ci avrebbe permesso di andare in A con una giornata di anticipo. Fu un campionato lungo, equilibrato, molto complicato”.

Cosa ricorda di quella partita?
“Tutto, ad iniziare dal riscaldamento: siamo entrati dentro al campo e abbiamo visto che era tutto pieno di tifosi della Lazio. Tutte bandiere e sciarpe biancocelesti. I tifosi del Parma saranno stati un migliaio, non di più: una folla oceanica. Quello che non dimenticherò mai fu il viaggio di ritorno in pullman. Parma-Roma è un viaggio abbastanza lungo. Eppure ricordo un serpentone pazzesco di macchine con sciarpe e bandiere della Lazio. Una cosa mai vista”.

Il gol segnato e la corsa sotto i tifosi: “Ma alla fine rischiammo anche di perdere”

L’ingresso in campo e il Tardini biancoceleste…
“Una botta di adrenalina impressionante: sapevamo che sarebbero venuti tanti tifosi, ma non ci aspettavamo una cosa così. A Parma sono venuti tutti: tifo organizzato, famiglie, bambini. Un tripudio di bandiere laziali. Quelle immagini le conserverò sempre dentro di me. Alla fine non riuscimmo a vincere quella gara, ma quel pareggio ci permise di giocarci la partita successiva con il Taranto in casa avendo due risultati su tre. Ed è stato ancora più bello”.

Rizzolo
Il gol segnato e la corsa sotto i tifosi: “Ma alla fine rischiammo anche di perdere” – Lalazio.com

La partita si sblocca ad inizio ripresa: a firmare la rete del vantaggio per la Lazio è Antonio Rizzolo…
“Ricordo il gol, l’esplosione di gioia di tutto il Tardini, la corsa vicino alla bandierina del corner tra la Curva dei tifosi laziali e la Tribuna, che era piena ugualmente di tifosi biancocelesti. In quel momento mi sembrava una cosa normale. Se ci ripenso oggi, mi chiedo come abbia fatto a gestire tutte quelle emozioni”.

Antonio Rizzolo si stava affacciando in prima squadra, e stava per entrare nella storia…
“Ero un ragazzo di diciannove anni, tifoso della Lazio, che dopo aver fatto tutta la trafila nel settore giovanile si era affacciato in prima squadra. Mister Fascetti da una decina di partite, mi aveva lanciato al posto di Galderisi, che tre anni prima era stato titolare della Nazionale ai Mondiali. Ripeto, se ci penso oggi… In quel momento, mi sembrava una cosa normalissima”.

A distanza di anni, si è chiesto perchè il Parma, che non aveva nulla da chiedere a quella partita, si è giocato la sfida con impegno massimo fino alla fine?
“Non lo so: diciamo che storicamente la Lazio non è che sia una squadra che sta simpatica a tutti. Magari il Parma era amica di altre società che lottavano con noi, e quindi non ha voluto regalare nulla a nessuno. Noi non ci aspettavamo nessun regalo, ma certo il loro ardore e il loro giocarsela alla morte fu particolare. Pareggiarono nel finale e continuarono ad attaccare: ci fu una parata del nostro portiere Martina allo scadere: abbiamo rischiato anche di perderla quella gara”.

Parma -Lazio di oggi: “Castellanos deve stare tranquillo”

Passando al Parma-Lazio di oggi, che partita si aspetta?
“Il Parma è una squadra giovane, alla quale piace giocare: non specula mai sul non gioco o su quello che fanno gli avversari: è una mentalità che Pecchia ha dato ai suoi calciatori. Di conseguenza, una squadra come la Lazio può sfruttare questa occasione. I biancocelesti potrebbero avere degli spazi in più”.

Parma -Lazio di oggi: “Castellanos deve stare tranquillo” – Lalazio.com

Ha la sensazione che la Lazio si trovi meglio quando affronta squadre più “aperte”, come il Como di Fabregas o il Bologna di Italiano, rispetto a formazioni che si chiudono, come ha fatto ad esempio il Ludogorets?
“Si. La Lazio non è una squadra che sa chiuderti in area e che ha la pazienza di sfruttare l’occasione. I biancocelesti sono una formazione con gamba, che hanno ripartenza, e che quindi quando si trovano a giocare con formazioni che possono concedere qualcosa, possono esserne avvantaggiati. Domenica mi aspetto una gara bella, con gli uomini di Baroni favoriti”.

Da centravanti a centravanti… Castellanos non segna da un pò: che succede nella testa di un attaccante quando non si riesce ad andare a segno con regolarità?
“C’è poco da girarci intorno: un attaccante vive per il gol e quando lo cerca e non lo trova, soffre. Lui quest’anno può confidare su un aspetto importante. Quando si gira in panchina, non c’è un giocatore ingombrante come Immobile. Castellanos è un attaccante moderno, che lega la squadra, che lavora per tutti: è chiaro che se non fa gol, la critica si fa sentire. So che nella testa di un centravanti, quando non si segna, sorgono dei problemi: lui non deve sentire nessuno e deve stare tranquillo. Ha la fiducia dell’allenatore e dell’ambiente: i gol torneranno. Ne sono convinto”.

 

 

 

 

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