La squadra biancoceleste è chiamata domani sera alla remuntada contro la squadra norvegese e per entrare nelle semifinali di Europa League si affida al suo campione spagnolo
La Lazio prova a fare la storia. Soltanto in altre occasioni la società capitolina è riuscita a centrare le semifinali di una coppa europea, la prima volta nel 1998 quando arrivò fino alla finale persa contro l’Inter dell’allora Coppa UEFA, poi l’anno successivo quando alzò la Coppa delle Coppe nella notte di Birmingham e nell’ultima occasione nella stagione 2002/03 quando il Porto di Mourinho fermò il sogno dei biancocelesti, allenati all’epoca da Mancini, proprio in semifinale di Europa League.
Il pareggio nel derby contro la Roma ha lasciato buone sensazioni nell’ambiente biancoceleste, aver ritrovato una Lazio a buon livello fa ben sperare per quella che dovrà essere una partita dove bisogna gettare il cuore oltre l’ostacolo. Grinta, voglia, intensità, ma anche il giusto equilibrio per venire a capo di un avversario che si è dimostrato comunque valido. Serviranno giocatori con classe ed esperienza come l’attaccante spagnolo ex Barcellona e Chelsea, che a suon di gol ha già trascinato la Lazio in tante notti europee quest’anno.
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Classe ed esperienza al servizio della Lazio
Pedro Eliezer Rodríguez Ledesma, meglio noto come Pedro, è uno dei giocatori più vincenti della storia del calcio ancora in attività. Un attaccante straordinario che alla soglia dei 38 anni corre, lotta, gioca e segna come un ragazzino alle prime esperienze in prima squadra. Ha sempre detto che il suo segreto è quello di divertirsi ancora e alla Lazio poi ha trovato l’ambiente ideale per chiudere probabilmente una carriera strepitosa e irripetibile.
Domani sera sarà una di quelle gare che tutti vorrebbero giocare, una di quelle notti che resteranno comunque sulla pelle sia di chi avrà la fortuna di giocarla sul campo sia di tutta quella gente che trepiderà sugli spalti all’inseguimento di un risultato che potrebbe fare la storia. E Pedro di partite così in carriera ne ha fatte talmente tante da sapere perfettamente come vanno preparate, come vanno giocate e soprattutto come vanno vinte. Ecco perchè Baroni molto probabilmente non si priverà dell’apporto dello spagnolo o dal primo minuto o gara in corso, considerando che potrebbero anche rendersi necessari per completare una vera remuntada tempi supplementari o addirittura i calci di rigore.
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Un giocatore inimitabile
Una carriera mostruosa che non sembra finire mai e Pedro continua a dispensare giocate strepitose ogni volta che mister Baroni lo chiama a scendere in campo. Con già 10 gol in stagione, quasi tutti decisivi per il risultato finale, soprattutto in Europa League con 4 gol nella fase a girone unico, ha contribuito in maniera determinante alla grande stagione europea della compagine biancoceleste. Notti europee che hanno stimolato a dovere un campione che contro la Roma ha festeggiato le 801 gare da professionista, una carriera che ha attraversato venti anni di calcio con quattro maglie diverse: Barcellona, Chelsea, Roma e la Lazio oltre alla maglia roja delle Furie rosse di Spagna.
25 trofei vinti tra campionati e coppe con le squadre di club, più mondiale ed europei con la nazionale. Delle 801 gare ufficiali disputate, 138 sono state proprio di notti europee, proprio come quella che domani sera attende la Lazio contro i norvegesi del Bodo/Glimt. Obiettivi certamente diversi per un campione abituato ad alzare la Champions League, ma l’abnegazione, la determinazione e la voglia di concludere alla grandissima la carriera professionistica in maglia Lazio mostrate da Pedro in questi mesi fanno sognare i tifosi. Le giocate e i gol dell’attaccante spagnolo possono regalare un sogno.
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