Ogni volta che sembra essere sul punto di esplodere definitivamente, il nigeriano Dele-Bashiru fa sempre un passo indietro
Fisayo c’è, Fisayo non c’è. Non è il gioco di un illusionista, ma l’altalena continua che caratterizza la stagione di Dele-Bashiru. Un giorno è in rampa di lancio, il giorno dopo finisce nell’ombra. Il suo rendimento, così come la gestione del tecnico, è caratterizzato da alti e bassi: quando sembra pronto a esplodere, ecco il passo indietro.

La Lazio – come riportato nell’edizione odierna del Corriere dello Sport – ha puntato su di lui e le sue qualità fisiche sono sempre state sottolineate dal mister, ma i suoi progressi sono spesso frenati da prestazioni inadeguate o scelte tecniche che lo hanno relegato in panchina.
Dopo buone prove contro l’Atalanta (con un assist decisivo per Isaksen) e nel derby contro la Roma, si pensava che fosse finalmente arrivato il suo momento. Invece, Fisayo è sparito, nuovamente relegato tra i panchinari.
Contro Genoa e Parma, è rimasto in panchina per tutta la durata delle partite, con pochissime possibilità di entrare in campo. Il suo stato attuale è di totale incertezza: ha mostrato talenti notevoli e potenzialità da protagonista, ma anche troppi alti e bassi. Il suo errore fatale contro il Torino lo scorso marzo ha pesato (si è lasciato sfuggire Gineitis), così come la sua invisibilità in altre partite, dove non è riuscito a farsi notare.
L’investimento della Lazio su Dele-Bashiru
Questa continua alternanza tra prestazioni buone e deludenti era da mettere in conto, considerando che questo è il suo primo anno in Serie A, dopo aver giocato in Inghilterra e in Turchia. La Lazio lo ha prelevato dall’Hatayspor, versando 2 milioni di euro per il prestito con un obbligo di riscatto da 4 milioni.

Un investimento significativo per un talento che si spera possa essere messo a frutto. Con un contratto quadriennale da 1,5 milioni netti a stagione, la società ha scommesso su di lui, puntando su una crescita futura che ancora stenta a decollare.
Fino ad oggi, in totale, ha accumulato 5 gol e 3 assist in 28 partite, un buon bottino per un esordiente in Serie A, e ha anche guadagnato l’affetto della Curva Nord, che gli ha dedicato un coro adattato a “Rock ‘n’ Roll Robot” di Alberto Camerini, come accaduto solo per Pedro e la canzone della Carrà.
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Tuttavia, l’impressione che si ha è che Fisayo possieda un grande potenziale che non riesce ancora a esprimere a pieno. Ha la qualità per diventare un protagonista, ma finora non ha mai avuto una continuità decisiva. Con tre partite da giocare, Fisayo ha l’opportunità di dimostrare che può essere più di una semplice promessa.