Tre gare da titolare con una media voto che sfiora il sette in pagella. Poi, improvvisamente, viene accantonato. La strana storia di un difensore, dimenticato da Baroni
La stagione della Lazio è stata ricca di alti e bassi; di picchi e improvvise cadute: di gare da ricordare e momenti da dimenticare. La squadra di Marco Baroni è partita tra lo scetticismo generale dell’ ambiente (oltre quindicimila persone erano scese in piazza, per protestare dopo la campagna acquisti). Si è poi ritrovata prima in classifica in Europa League e per larghi tratti della stagione ha divertito e collezionato successi. Poi si è fermata, inanellando risultati negativi.
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E’ stata eliminata nei quarti di finale di Europa League (dai modesti norvegesi del Bodo Glimt), ma si trova ancora in corso per la qualificazione alla prossima edizione della Champions League. Un viaggio continuo e senza soste sulle momntagne russe. Un saliscendi continuo che ha caratterizzato l’intera stagione. E che ha coinvolto anche le prestazioni dei singoli calciatori. Qualcuno si è confermato più continuo, altri hanno invece alternato prestazioni positive a lunghe pause.
La storia di Gigot: da migliore in campo a dimenticato
Ma c’è un particolare che è balzato agli occhi dei tifosi e degli addetti ai lavori. Soprattutto nell’ultima parte della stagione, alcune scelte del tecnico biancoceleste Marco Baroni sono risultate di difficile comprensione. Su tutte, quelle legate all’accantonamento di alcuni calciatori. Una scelta arrivata dopo alcune prestazioni positive. C’è un giocatore che nell’ultimo mese era diventato tiolare, meritando sul campo la conferma a suon di buone prestazioni. Ma che poi, improvvisamente, è sparito dai radar. Si tratta di Samuel Gigot.
La storia del centrale francese è piuttosto eloquente. L’ex capitano del Marsiglia nel corso di questa stagione ha vissuto momenti esaltanti e pause. Ha trovato la maglia da titolare, poi è stato accantonato. Nelle ultime settimane ha vissuto una storia molto particolare: ha giocato titolare contro Torino, Atalanta e Roma, mettendosi in evidenza. Ecco i giudizi collezionati nelle tre gare. Con i granata le nostre pagelle lo hanno promosso con un sei: “Era stato messo in naftalina dopo la trasferta di Plzen e torna oggi al centro della difesa al fianco di Romagnoli. Ingaggia un bel duello con Adams e si sgancia spesso nel tentativo di trovare l’anticipo di testa. Partita senza errori”.
Gigot, le pagelle contro Torino, Atalanta e Roma
Ancora meglio ha fatto a Bergamo, dove chiude la gara con un 7,5: “Una gara di personalità e di esperienza contro Retegui, capocannoniere della serie A. Bravo e pulito negli anticipi, mai falloso, esce dopo 75′ : pochi minuti prima si era fermato per un problema fisico”. Nel derby gioca un match diligente, che gli porta un 6,5 in pagella: “Scelto per fronteggiare Dovbik nel gioco aereo e dal punto di vista fisico. Gioca una gara intelligente, non concedendo nulla, né all’ucraino, nè a Shomurodov”. Tre gare positive, con una media superiore al 6,5. Eppure, dal derby in poi, Gigot scompare dai radar: resta fuori con Bodo Glimt, Genoa e Parma, non collezionando neanche un minuto.
Una scelta non facilmente comprensibile, anche alla luce delle difficoltà emerse dalla difesa biancoceleste nell’ultimo periodo. Per quale motivo Gigot è stato completamente accantonato? Domanda che potrebbe essere fatta anche per Belahyane (tra i migliori a Bergamo e poi tornato in naftalina) e Dele Bashiru, assist man con l’Atalanta, titolare nel derby e poi sparito nelle ultime tre gare. Cosa porta Baroni a dimenticare completamente alcuni calciatori che invece si erano messi in evidenza?
