Può succedere che ci siano calciatori in trattativa o che siano stati vicini o anche prossimi ad arrivare in biancoceleste che da avversari sono un tabù
Una gara difficile e delicata. Una di quelle che nasconde delle insidie, anche perché l’Empoli lotta per non retrocedere e di gare alla fine non ne mancano tante, quindi in casa è necessario giocare per arrivare alla posta piena, altrimenti sono guai. Il rischio di trovarsi davanti un avversario molto motivato è enorme e anche normale. Ma non è l’unica insidia di Empoli-Lazio. Per la storia biancoceleste ce ne sono anche altre, una in particolare che porta il nome di Jacopo Fazzini. Il giocatore che è stato vicinissimo alla Lazio a gennaio e che potrebbe esserlo ancora, visto che a Baroni e a Lotito piace parecchio, un giovane di qualità che ha tutto per diventare un calciatore importante. E la società biancoceleste ci sta lavorando anche per la prossima estate.

E il filo da questo punto di vista non si è mai interrotto anzi, va avanti e tra i presidenti qualcosa in ballo c’è sempre. L’Empoli non è come il Verona, ma i rapporti, nonostante la lite per Fazzini di gennaio, restano buoni anzi quella baruffa di mercato è già dimenticata e si passa avanti, anche perché nel calcio o si fa in questo modo, altrimenti non si va da nessuna parte. Ad ogni modo, una trattativa verrà messa in piedi, anche perché un accordo di massima col giocatore c’era a gennaio e c’è anche adesso, ma non è tanto questo il discorso.
Fazzini rischia di essere come Madona o Piojo o Maxi Lopez
Il timore è che Fazzini vada a far parte di un elenco cospicuo di giocatori che in procinto di arrivare in biancoceleste o che ci sia una trattativa, alla fine, in qualche modo, si mettono sempre in evidenza o con una grande partita o segnando direttamente. Ed è capitato nella storia della Lazio, anche diverse volte, soprattutto di recente. Quello che si ricorda sempre più facilmente è Armando Madonna, già in trattativa con la Lazio di Calleri anzi, lui, lo ammise anni dopo, sapeva già di venire alla Lazio, ma segnò ugualmente (e giustamente ndr) ai biancocelesti nella gara di campionato quando ancora giocava con l’Atalanta. Era il 1991. A vedere quel che è successo con altri, sembra quasi una regola fissa.

Ma ce ne sono altri che lasciano spiazzati e che non si sapevano. C’è ad esempio Stefano Fiore che segnò alla Lazio sia nella sfida d’andata che in quella di ritorno quando giocava nell’Udinese. Nella prima non c’era stato ancora nulla, ma nella seconda la trattativa c’era stata eccome anzi, l’accordo era per Fiore e Giannichedda tutti e due alla Lazio l’anno successivo. E il trequartista non perdonò in entrambe le gare. C’è da dire che l’anno prima, forse quello che ha fatto più male di tutti, è stato il gol del Piojo Lopez a Valencia. Cragnotti ha sempre detto che la trattativa era in piedi ma non era ancora chiuso nulla col Valencia, ma l’argentino segnò la rete del 5-2, quella che massacrò i sogni di rimonta. Non si può dimenticare un altro Lopez, ma questa volta è Maxi Lopez anche se al contrario, che nel 2010, dopo una lunga ed estenuante trattativa con Lotito che non si chiuse, alla sua prima gara col Catania, segnò proprio alla Lazio, con l’argentino che fece il gesto di Topo Gigio dedicato a Lotito in persona. Per Fazzini, insomma, ci vuole un occhio di riguardo, altrimenti…