Accadde oggi 4 maggio: un trenino indimenticabile sotto la Sud

I fatti, i personaggi, le partite e i momenti più significativi della storia della Lazio disputati il 4 maggio. Il racconto di un derby indimenticabile

Il 4 maggio è una data impressa nella mente e nel cuore di tanti tifosi biancocelesti. Il giorno in cui i biancocelesti recuperano un derby che sembrava perso e portano a casa un pareggio insperato. Una gara incredibile, dalle mille emozioni e nella quale i biancocelesti hanno rischiato di capitolare. Ma che si è conclusa con un pareggio, festeggiato come o forse più di una vittoria.

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4 maggio
Accadde oggi 4 maggio: un trenino indimenticabile sotto la Sud – Lalazio.com –

Il derby del 4 maggio del 1997 resterà per sempre nella storia dei biancocelesti. E’ il giorno in cui Igor Protti segna nei minuti finali della sfida una rete bella e importantissima. Un pareggio agguantato con le unghie e festeggiato con un trenino beffardo sotto la Curva Sud. Un’immagine iconica, una foto che la società prenderà in prestito l’anno successivo per promuovere la propria campagna abbonamenti.

4 maggio 1997, il gol e il trenino di Igor Protti

Un gol nel derby è come un gioiello, che vale per sempre. Se poi è segnato a pochi secondi dallo scadere, con la Lazio sotto di un gol, in inferiorità numerica e festeggiato con un trenino sotto la sud, diventa indimenticabile. Igor Protti ne è perfettamente a conoscenza e, a distanza di anni, ricorda con piacere quei momenti. “Di quella sfida ricordo tutto. E’ un’emozione indimenticabile. Ricordo come preparammo la partita, il gol della Roma con il pallone di Balbo che, almeno per me, non era entrato; purtroppo era un altro calcio e non esisteva la goal line technology. Ricordo quando mister Zoff mi disse di entrare in campo e quel gol. Il momento più bello di tutta la mia esperienza alla Lazio”, ha ricordato Igor Protti ai nostri microfoni.

Roma-Lazio Protti
4 maggio 1997, il gol e il trenino di Igor Protti – lalazio.com

La Lazio è sotto di un gol. Una rete convalidata dall’arbitro, ma avvolta nel mistero: il tiro di Balbo è stato infatti respinto dalla scivolata di Mark Fish, difensore sudafricano della Lazio: le immagini non hanno mai chiarito se il pallone avesse veramente varcato la linea di porta, ma la sensazione è che la sfera non fosse tutta oltre. Gli uomini di Zoff restano anche in dieci, dopo la frettolosa espulsione di Favalli nella ripresa. Recuperare sembra quasi impossibile. Ma nel concitato finale, il tecnico inserisce Igor Protti.

Un’esultanza sfrenata: “Fu tutto molto naturale”

“Entro in campo al posto di un certo Beppe Signori. Anche lui non prese bene quella scelta. Con la Lazio sotto di un gol nel derby, non avrebbe voluto abbandonare la nave. E nel finale arrivò il gol, con un’azione molto particolare: solitamente era Rambaudi a crossare per le sponde di Casiraghi. Stavolta accadde il contrario: Gigi lavorò un pallone sulla fascia, Rambaudi, che non era certamente il miglior saltatore di testa in squadra, saltò e spizzò il pallone; io in spaccata anticipai Cervone e feci gol. Quando ho visto entrare il pallone non ho capito più nulla”.

Protti trenino Lazio-Roma
Un’esultanza sfrenata: “Fu tutto molto naturale” – lalazio.com

Igor corre verso la Sud, si inginocchia, comincia a simulare il trenino, ripetendo un’esultanza che aveva fatto decine di volte in passato a Bari. Nel giro di pochi secondi viene raggiunto da tutti i suoi compagni: da quelli che erano in campo, a quelli in panchina. Si inserisce anche un operatore della Rai, tifoso biancoceleste, che si trovava a bordo campo e che è impazzito di gioia dopo il gol. “Non avevo preparato nulla. Figurati se hai il tempo di programmare una cosa del genere. Tanto più in un derby e quando sei sotto a pochi secondi dalla fine. Mi è venuto spontaneo andare sotto la bandierina e fare il trenino. La cosa più divertente è che quell’immagine fu scelta dalla Lazio la stagione successiva per promuovere la campagna abbonamenti. Il giorno successivo a Formello fu festa grande. Un tifoso mi regalò un modellino di un trenino, che simboleggiava quell’esultanza. Lo tengo ancora con me, tra i miei ricordi più cari”

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