Lazio, Fabiani spara a zero: “E’ ora di andare in tribunale, e poi avverte le altre società…”

Al termine della vittoriosa partita di Empoli, che riporta la Lazio a ridosso delle posizioni Champions League, il direttore sportivo torna sulla famosa telefonata “estorta” al presidente

Un gol di Dia dopo meno di un minuto permette ai biancocelesti di vincere l’undicesima trasferta stagionale e riportarsi momentaneamente al quarto posto in classifica, in attesa degli altri incontri programmati in questa giornata di campionato. Una vittoria arrivata anche in un momento davvero delicato dopo le roventi polemiche seguite alla conversazione telefonica mandata sui social e in rete da un sedicente tifoso con il Presidente Lotito che ha scatenato una veemente reazione da parte della società.

Lazio
Lazio, Fabiani spara a zero: “E’ ora di andare in tribunale, e poi avverte le altre società…” – LaLazio.com – LaPresse.it

La vicenda è nota, una telefonata tra il presidente della Lazio e un personaggio che si dichiara un tassista nella vita dove nel corso della strana chiacchierata Lotito si lascia andare a giudizi non certo lusinghieri su alcune situazioni. Una conversazione quasi surreale per il tono e le dichiarazioni fatte, ma che soprattutto è stata anche ripresa da un altro smartphone che inquadra perfettamente il numero di telefono del presidente biancoceleste nonché senatore della repubblica, rendendolo così pubblico.

Fabiani parla per tutti

La vittoria della Lazio a Empoli, che riconsegna i biancocelesti in piena lotta per la Champions League, passa quasi in secondo piano di fronte alle dichiarazioni del direttore sportivo, unico a presentarsi davanti ai microfoni di radio e tv e poi in conferenza stampa. “Non vogliamo mettere il bavaglio a tesserati e tecnico. Vengo per fare precisazioni per esprimere lo stato d’animo che si percepisce a seguito di episodi sgradevoli, brutti, ignobili. Preferirei parlare di calcio, queste cose ci sarà l’autorità che stabilirà come stanno effettivamente le cose”, esordisce così Fabiani proprio per spiegare la motivazione che ha portato la società a prendere una decisione del genere.

Presidente della Lazio
Fabiani parla per tutti – Lalazio.com – LaPresse.it

Io non devo difendere il presidente, ieri lo ha fatto in Questura. Oggi si possono prendere 3-4 telefonate, assemblare concetti e farla diventare una telefonata. Non possiamo tollerarlo, mi assumo la responsabilità, ma questi soggetti dovranno rispondere davanti a un tribunale”, entrando nel vivo della questione che da giorni tiene banco. Una chiacchierata telefonica che ha portato il presidente a presentare denuncia formale subito dopo aver fatto uscire un durissimo comunicato ufficiale e all’ennesimo video dell’ex falconiere della Lazio Bernabè.

La Lazio deve essere rispettata

“Non si può fraudolentemente registrare il sottoscritto attribuendogli notizie di cui non sono a conoscenza per fare ricatti. Il falconiere risponderà nelle sedi opportuni per tutte quelle inesattezze”, continua il direttore sportivo biancoceleste. “In Italia vige il principio che se un cittadino viene a conoscenza che è stato fatto un reato, ha l’obbligo di recarsi dagli organi preposti e denunciare. Questo non è accaduto, è sembrato un tentativo di estorcere al presidente qualcosa, lui alla Lazio non verrà più a lavorare, perché è andato contro i principi della società e tifosi. Un atto ignobile da parte di un soggetto che non dovrebbe più mettere piede a Formello. Nella querela dirò che io non voglio più incontrarlo. Non è tollerabile, comprensibile, che un soggetto a cui è venuto meno un comportamento etico dopo il rapporto chiuso con la società, è al centro sportivo e si permette di registrare, carpire con malizia”.

La Lazio deve essere rispettata – LaLazio.com – LaPresse.it

Poi Fabiani si rivolge anche alle altre società italiane che in queste ultime settimane sembra che abbiano avvicinato più di un tesserato della Lazio in chiave mercato. “Ci sono giocatori che la società deve preservare per fare un percorso che abbiamo deciso di intraprendere, su tutti Pedro, Romagnoli, Rovella, Zaccagni. Quando si apre il mercato si aprono dinamiche, il percorso di rinnovamento non è concluso, non puoi cambiare 10 giocatori. Vorrei mandare un messaggio agli amici, la smettessero di fare il mercato con il giocatori della Lazio, i consigli del diavolo se li mangia la volpe, io non sono il diavolo. Il mercato si apre a giugno, non lo trovo carino sondare i nostri giocatori per vie traverse. Sono bassezze di cui qualche mio collega si dovrebbe vergognare”.

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