La squadra biancoceleste continua a sperare di riuscire a entrare nella massima competizione continentale e per farlo deve ricominciare a vincere in casa già a partire dalla gara di sabato
L’ennesima vittoria in trasferta della Lazio, a Empoli domenica scorsa, ha prepotentemente rilanciato le ambizioni europee dei biancocelesti. Un gol di Dia dopo nemmeno un minuto ha permesso infatti agli uomini di Baroni di conquistare tre punti in classifica, che hanno riportato la Lazio in quarta posizione anche se in coabitazione con Juventus e e Roma. E proprio i Bianconeri nella prossima giornata saranno ospiti della Lazio in un match che assomiglia a un vero e proprio spareggio nella corsa alle posizioni di vertice della classifica.
Sette squadre in 6 punti, 5 in 3. Questa è l’incredibile situazione che, a 270 minuti dal termine del campionato, si sta vivendo nella nostra serie A. Dall’atalanta, attualmente terza, alla Fiorentina settima in classifica, tutte le squadre possono arrivare a qualificarsi per la prossima Champions League come purtroppo rimanere fuori da ogni posizione europea. Calendario, scontri diretti, classifica avulsa e differenza reti, tante sono le variabili che potranno decidere tra un’ annata positiva e una che diventerà, per forza di cose, negativa.
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Obiettivo vincere in casa
Il cammino della Lazio in campionato, a tre giornate dal termine, resta ancora eccezionale. Partita tra lo scetticismo generale di un ambiente deluso dalla campagna acquisti e cessioni operata dalla società in estate, settimana dopo settimana, mese dopo mese, invece, gli uomini di Baroni hanno acquisito molta credibilità, arrivando così addirittura a competere per un posto nella prossima Champions League. Un rendimento particolare però che ha visto i biancocelesti arrivare a vincere ben 11 partite in trasferta, risultato che rappresenta la miglior prestazione totale nella storia del club, ma fa da contraltare a una vittoria che invece sul terreno “amico” dell’Olimpico manca da due mesi e che nel 2025 l’ha vista ottenere i tre punti soltanto una volta, contro il Monza fanalino di coda della classifica.
Eppure Zaccagni e compagni hanno sempre dimostrato di saper rialzare subito la testa anche dopo delusioni cocenti o sconfitte piuttosto pesanti. Anche dopo l’amarissima notte di Europa League, dove i biancocelesti hanno mancato la semifinale ai calci di rigore, tre giorni dopo sono comunque andati a vincere in trasferta contro il Genoa. Un rendimento così altalenante che, nonostante in termini di punti alla fine abbia spostato poco, perchè nessuno osava immaginare tutte vittorie sia in casa sia in trasferta, ha lasciato molto amaro in bocca ai tifosi.
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Cosa manca per vincere all’Olimpico
Un mistero. Un vero e proprio mistero quello che sta impedendo ai biancocelesti di tornare a vincere in casa. Soprattutto perchè nel girone d’andata, dopo il pareggio contro il Milan alla terza giornata, hanno sempre ottenuto i tre punti sia in campionato sia in Europa League. Fino però alla pesante sconfitta di inizio dicembre contro l’Inter dell’ex Inzaghi. Un cappotto che da quel momento, come una maledizione, ha trasformato in tabù lo stadio di casa. Pareggi rocamboleschi, sconfitte inopinate, gol assurdi subiti, tante, troppe situazioni che da quel giorno hanno impedito di uscire dal prato dell’Olimpico con i tre punti.
Probabilmente un vero e proprio blocco psicologico quello che sta attanagliando i giocatori in campo, situazione perfettamente spiegata dall’attaccante spagnolo biancoceleste Pedro. “Il problema è che non lo riusciamo a capire neanche noi perchè in casa siamo riusciti a vincere così poco da dicembre in poi dopo aver fatto praticamente il pieno fino a quel momento”, ha detto l’ex Barcellona alla Gazzetta dello Sport in edicola oggi, facendo capire come il blocco non sia di natura tattico. Ora però serve resettare il tutto e provare a rompere questo tabù Olimpico, che significherebbe cominciare a battere già la Juventus sabato e poi magari concludere tutto con il Lecce all’ultima giornata. “Adesso però conta solo il futuro, vinciamo le ultime due in casa e vediamo che succede“, aggiunge infatti l’attaccante spagnolo, che dall’alto della sua esperienza indica la rotta da seguire per condurre la nave in porto.
