Il capitano della Lazio lancia la sfida ai bianconeri e a chi in estate non puntava sui biancocelesti: “E’ bello ribaltare i giudizi”. Poi, la stoccata su Tudor…
Si è caricato la Lazio sulle spalle, trascinandola nel momento più complicato della stagione. Con la fascia di capitano sul braccio ha saputo trasformarsi in leader ed ha disputato una stagione di livello. Oggi Mattia Zaccagni, numeri dieci di una Lazio che cerca di raggiungere la Champions League, è pronto ad affrontare la Juventus e a prendersi la scena.
In una lunga intervista al Corriere dello Sport, lancia la sfida ai bianconeri e alla Roma nella corsa europea, fa un bilancio della stagione, parla di Tudor, che ha allenato la Lazio lo scorso anno e che ora siede sulla panchina della Juve e chiede rispetto: per lui e per i giocatori che, come lui, toccano tanti palloni e subiscono numerosi falli nel corso delle gare.
Zaccagni sulla corsa Champions: “La merita la Lazio”
Zaccagni parte da una consapevolezza: la Lazio in estate non veniva considerata. Ed oggi, al netto di come chiuderà il campionato, rappresenta una delle sorprese più belle della stagione: “È sempre bello far ricredere le persone e ribaltare i giudizi. Se gli addetti ai lavori dicono che resterai fuori dalle prime sei o sette, è un motivo in più per correre forte. Lo pensavo anche in estate. In ritiro avevo visto il mister e una squadra che volevano mettersi in gioco. Esistevano tutti i presupposti per un buonissimo campionato. Il cammino europeo credo sia stato straordinario, anche se restano i rimpianti per come è finito”.
Definisce la corsa Champions apertissima e che può finire in qualsiasi modo. Per Zaccagni, comunque andrà a finre “sarà un cammino bellissimo” e visto il numero di squadre coinvolte, “puoi arrivare quarto o restare fuori. Io sarei soddisfatto se chiudessimo in Champions”. Ma la Lazio “la merita perché siamo stati sempre sul pezzo, siamo andati avanti anche nei momenti di difficoltà, non ci siamo mai abbattuti dopo sconfitte pesanti. Penso che la Lazio sia pronta per giocarsi le sue chances”.
Zaccagni su Tudor e Baroni
Domani i biancocelesti affronteranno la Juve di Tudor: “Ha fatto poche partite, quando è arrivato ha dato la scossa e ci ha permesso di arrivare in Europa League”. Ma Zaccagni, nel 3-4-2-1, faticava a trovare la posizione. Venne schierato addirittura terzino. “E che ti devo dire? Interpretazione del gioco. Lui ha questo modo di vedere il calcio, tutto in avanti, tutto a uomo. Ci può stare, lo propongono tante squadre, ma ci sono dei momenti in cui non puoi farlo, è logico”. Discorso differente per Baroni. “Mi sembra che a volte si faccia un po’ troppo casino. Mi è capitato di leggere e di ascoltare tante cose. Usciamo con il Bodø e Baroni va via a fine anno, ora è pronto il rinnovo: l’equilibrio a Roma non c’è. Penso che il mister abbia fatto un lavoro straordinario con tanti giovani in squadra. Il cammino è stato fantastico. Nella prima parte della stagione giocava una squadra in Europa League e un’altra in campionato. Secondo me il mister merita tanto”.
Chiusura dedicata ai tanti falli che subisce ogni partita. Zaccagni chiede tutela: “Subisco una quantità di falli dallo stesso difensore per tutta la partita. Poi, al primo fallo che commetto, vengo ammonito. È qui che esce il nervosismo. Se mi sento penalizzato? Sotto certi aspetti sì. Perché spesso il fallo che mi viene fatto non è da sanzionare, ma se lo fai cinque o sei volte e l’arbitro non interviene con il cartellino giallo, è normale che il difensore continui a farlo. Così blocca la nostra azione, noi dobbiamo mettere la palla giù e loro si sistemano”.