I fatti, i momenti significativi, le partite e i personaggi che si sono messi in evidenza nella storia della Lazio il 10 maggio. Giorno in cui il club chiude un affare eccezionale
Una volta un ex direttore sportivo della Lazio ci confidò uno dei segreti del mercato: “Gli affari migliori li ho sempre fatti prima della fine del campionato. Anticipare gli altri e riuscire a non farsi scappare dei profili che si sono studiati con attenzione, risulta spesso decisivo. Ho sempre pensato che, se si aspetta troppo, il rischio di trovare qualche club più facoltoso che si può inserire ed offrire di più, è sempre dietro l’angolo”.
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Con queste parole Carlo Regalia, direttore sportivo che ha plasmato la Lazio negli anni del rilancio e della rinascita dopo i difficilissimi primi anni ottanta, ha regalato una vera e propria lezione di mercato. In quegli anni il diesse biancoceleste fu protagonista di viaggi intorno al mondo e trattative importanti. Acquistò Ruben Sosa dal Real Saragozza quando mancavano ancora dieci giornate alla fine della Liga (nelle quali Sosa segnò otto reti), fece altrettanto con Riedle (acquistato dal Werder Brema a marzo) e Gascoigne (la trattativa poi saltò per l’infortunio dell’inglese e venne rimandato alla stagione successiva).
10 maggio: il giorno in cui la Lazio acquista Beppe Signori
Regalia riuscì a fare lo stesso a maggio del 1992. Da pochi mesi Sergio Cragnotti si era insediato alla guida del club e stava già iniziando a programmare la sua prima, vera campagna acquisti. Regalia, che decise di lasciare il club in estate, lo aiutò nelle prime trattative e consigliò al patron biancoceleste di chiudere una doppia trattativa con il Foggia di Casillo, dove brillavano le stelle di Ciccio Baiano e Beppe Signori. La trattativa va in scena il giorno in cui i satanelli e i biancocelesti si affrontano in campionato.
Regalia ricorda alla perfezione cosa accadde in quelle concitate ore: “Ricordo ancora che l’operazione Signori fu chiusa negli spogliatoi dello stadio Zaccheria. I pugliesi ci batterono 2-0 e io per tutta la gara incalzai Cragnotti per fargli chiudere l’operazione. Sapevo che su quel biondino aveva messo gli occhi il Parma e allora dissi a Cragnotti che se non avessimo chiuso la trattativa quel giorno, sarebbe stato difficilissimo prenderlo dopo. Fortunatamente, per lui e per la Lazio, mi diede ascolto”.
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Cragnotti prova il doppio colpo, ma quando si siede al tavolo della trattativa viene gelato dal numero uno rossonero, che gli annuncia la cessione di Baiano alla Fiorentina. E che per il solo Signori (viste le offerte), pretende la stessa cifra che era stata pattuita per entrambi gli attaccanti. Cragnotti non fa una piega e chiude il colpo. Casillo esce dalla stanza convinto di aver fatto un’affare: ma in realtà il vero colpo è della Lazio, che si assicura un bomber destinato a riscrivere la storia.