La rettrice dell’Università Cattolica Santo Toribio de Mogrovejo, che ha vissuto tanti anni al fianco di Prevost svela: “Il calcio? Ma per favore…”
Neanche il tempo di festeggiare la nomina a Papa di Robert Francis Prevost, scelto dai Cardinali in Conclave come sostituto di Bergoglio, che intorno al suo nome si è scatenata la solita, ed immancabile, caccia alle curiosità. Quali sono le sue passioni, cosa ama e quali sono gli aspetti che ha curato più di altri durante il suo cammino vocazionale?
LEGGI ANCHE: PREVOST NOMINATO PAPA: HA SCELTO IL NOME DI LEONE XIV. IL SALUTO DELLA LAZIO
Nel giro di poche ore sono spuntati come funghi amici, presunti conoscenti e persone che hanno confermato di conoscerlo alla perfezione, pronti a svelare le sue passioni: da quelle sportive fino a quelle politiche. Alcuni hanno giurato di averlo visto giocare a tennis e di avere una grande passione verso il mondo delle racchette; altri si sono detti convinti che il basket (e i Chicago Bulls in particolare) fossero la sua squadra del cuore.
Prevost nuovo Papa, la corsa a trasformarlo in tifoso
Nella capitale, come da tradizione, ci si è affrettati a definirlo un tifoso della Roma Doc, con tanto di visite continue allo stadio Olimpico in occasione delle gare e ricordi di chiaccherate fatte con amici e porporati, pronti a giurare di averlo ascoltato fare battute sulla squadra giallorossa. In una città dove si è arrivati a trasformare un cavallo (Varenne, trionfatore di diverse corse) in un tifoso della Roma, e dove attori, politici e personaggi dello spettacolo (provenienti da altre città e che in passato avevano dichiarato di essere sostenitori di altre squadre) si trasformano in tifosi Doc, nessuno si è stupito di fronte alla “romanistizzazione” di Papa Leone XIV.
Ma la verità, secondo quanto riportato da chi ha passato quasi quarant’anni al suo fianco, è un’altra. Patrícia Campos, rettrice dell’ Universidad Católica Santo Toribio de Mogrovejo in Perù, ha raccontato di aver vissuto anni indimenticabili al fianco di Prevost, che da Vescovo ha assunto il ruolo di rettore spirituale dell’Università cattolica. Ruolo che lo ha portato a lavorare fianco a fianco con la Campos diversi anni. “E’ un uomo straordinario – ha raccontato nel corso di una lunga intervista televisiva ad una televisione peruviana – e per il nostro Paese ha fatto davvero tantissimo. Un termine per spiegare Papa Leone? Direi Cosmopolita. Circa due o tre anni fa, tornò da un viaggio in Brasile e gli feci trovare un libro del Cardinale Tolentino. Lo presi quando ero in Brasile ed era scritto in lingua portoghese. Lui lo prese e iniziò a leggerlo. Gli chiesi se fosse a suo agio, visto che era in lingua originale e lui mi rispose: “Certo che lo so leggere, conosco bene il portoghese, come altre lingue”.
Papa Leone, la verità sulla fede sportiva: “Il calcio non gli piace assolutamente”
Tanti i momenti passati insieme: “La prima cosa che mi viene in mente pensando al suo lavoro in Perù è il modo in cui si è sempre messo a disposizione dei più deboli. Dei poveri. L’aiuto che ha sempre dato alle persone più bisognose e che pretendeva anche da chi gli era affianco. Soprattutto nella zona della Sierra: amava viaggiare, portare la parola di Dio in tutte le zone. Soprattutto nelle parti più disagiate. Era molto attivo nel cercare sempre le provincie dove c’erano più problemi. E’ un uomo che ha fatto dell’aiuto ai poveri e bisognosi, la sua missione principale”. Patricia Campos lo ricorda come “un uomo di cultura ed esperienza. Conosce sei lingue. La madre ha la cittadinanza spagnola, ha discendenza Francese e italiana ed è nato a Chicago: però gran parte della sua vita l’ha passata qui in Perù”.
Poi si arriva alla domanda sulle sue passioni sportive. Se a Roma molti si sono affrettati ad immaginarlo con la sciarpa giallorossa, in Perù qualcuno era pronto a scommettere sul suo tifo verso l’Alianza Lima o sul Chiclayo. “Ma no, assolutamente – sbotta a ridere Patricia Campos -. Il calcio non gli piace. I sacerdoti mi raccontavano che amava vedere le partite del Basket americano”. I Chicago Bulls, chiede il conduttore in studio? “Non lo so”, continua a ridere la rettrice dell’Università peruviana, “ma sicuramente non ama e non segue il calcio”.