Una modifica richiesta a gran voce
Indubbiamente ha rappresentato un cambiamento epocale nel gioco del calcio. Più della modifica a delle regole vere e proprie del gioco, l’introduzione dell’utilizzo del Var ha modificato non soltanto il giudicato degli arbitri, ma anche il comportamento stesso degli atleti in campo. La possibilità di vivisezionare ogni giocata, ogni azione, ha permesso di giudicare meglio e con meno errori lo svolgimento di una partita, ma ha indotto anche comportamenti esasperati dei calciatori. Il fuorigioco indubbiamente è stata la regola che più ha subito un cambio sostanziale con la possibilità dell’utilizzo dell’occhio elettronico.
La rappresentazione grafica delle posizioni dei calciatori coinvolti nell’azione permette di calcolare al millimetro la posizione degli atleti, invalidando così dei gol per un ciuffo di capelli, la punta di uno scarpino, una porzione di spalla, oltre la linea immaginaria dell’ultimo “difendente”. Una cosa piuttosto innaturale e molto artificiosa che contraddice lo spirito del gioco stesso che dovrebbe sempre avere una visione umana in campo, sia da parte dell’arbitro sia degli stessi calciatori, ma anche della gente che assiste alle partite.
Ecco come cambierà la regola
Sull’argomento è intervenuto in una trasmissione radiofonica il vice segretario generale della UEFA, Giorgio Marchetti, che ha annunciato il prossimo cambiamento della regola così come l’abbiamo conosciuta negli ultimi tempi. “Il Var è uno strumento essenziale per tutti. Nessuno può immaginare il calcio di oggi privato di questo supporto tecnologico. Ma è anche un elemento da maneggiare con cura, per evitare che trasformi il gioco in qualcosa che gli sportivi non amerebbero vedere”, ha detto Marchetti che poi è stato ancora più chiaro sulla regola del fuorigioco.
“Per quanto riguarda il fuorigioco millimetrico, l’IFAB sta facendo degli esperimenti per testare una modifica delle regole del fuorigioco, che non sia più bastata su qualunque parte del corpo. Vedere annullato un gol per tre centimetri di piede o di spalla è qualcosa che si fatica a sopportare a livello di spirito di gioco. Vedremo a cosa porteranno questi esperimenti e se sarà possibile in futuro un fuorigioco non più basato più sui tre centimetri, ma magari su una parte più significativa del corpo”. Forse la reintroduzione nel concetto di “luce” tra il difensore e l’attaccante potrebbe far ritornare una regola così importante nel calcio moderno, alla sua funzione pre era tecnologica, quando bastava l’istinto del guardalinee per scovare l’uomo in offside.