Non è facile provare a spiegare la particolare situazione che da tutto l’anno sta caratterizzando la stagione della Lazio nel rapporto tra falli fatti, subiti e cartellini gialli ricevuti
La Lazio domenica sera, nella penultima giornata del campionato di serie A, sarà chiamata a confrontarsi con i Campioni d’Italia in carica dell’Inter, ancora all’inseguimento del Napoli attualmente capolista, per un inatteso bis. La partita già complicata dalla forza dei neroazzurri di Simone Inzaghi, che tra l’altro a fine mese sfideranno il Paris Saint Germain nella finale di Champions League, sarà caratterizzata per i biancocelesti dall’assenza forzata, causa squalifica rimediata per cumulo di cartellini gialli, di due giocatori in questo momento molto importanti nello scacchiere di Baroni: Luca Pellegrini in difesa e il capitano Mattia Zaccagni in attacco.
Nonostante l’ennesimo pareggio interno contro la Juventus, in quello che poteva essere quasi uno spareggio per le posizioni europee della classifica, la Lazio resta ancora ampiamente in corsa addirittura per acciuffare un posto nella prossima Champions League. Infatti i concomitanti risultati sugli altri campi, che hanno visto le contemporanee sconfitte di Roma, Bologna e Fiorentina, lasciano i biancocelesti al quarto posto anche se in coabitazione proprio con i bianconeri che adesso hanno anche il vantaggio degli scontri diretti.
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Un finale entusiasmante
Se qualcuno avesse voluto disegnare a tavolino un finale emozionante e coinvolgente, probabilmente, non avrebbe saputo fare di meglio. Tranne il Monza già retrocesso e l’Atalanta matematicamente in Champions League anche la prossima stagione, a due giornate dalla fine nessun altro verdetto è stato ancora emesso, né per lo scudetto, né per gli altri posti validi per le competizioni europee del prossimo anno, né per le altre due squadre che retrocederanno nella serie cadetta. Ecco perchè la Lega calcio è stata costretta a varare un calendario davvero anomalo e in controtendenza per la prossima giornata che vedrà ben nove partite giocare in contemporanea alle 20:45, in barba a tutte le varie esclusive che le televisioni di solito pretendono da contratto.
La Lazio, ancora perfettamente in corsa per un posto in Champions League, dovrà giocare allo stadio San Siro contro l’Inter che proverà la clamorosa rimonta in questi ultimi 180 minuti per strappare lo scudetto al Napoli di Conte capolista. Lo farà però con due assenze pesanti, quella di Pellegrini e Zaccagni, entrambi fermati per un turno dal giudice sportivo dopo aver ricevuto contro la Juventus l’ennesimo cartellino giallo che ha fatto scattare la diffida. Per il capitano biancoceleste questa è la seconda giornata di squalifica subita per cumulo di ammonizioni, un caso davvero strano e particolare.
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Zaccagni il più tartassato in serie A
Zaccagni infatti è uno dei calciatori più talentuosi dell’intera serie A, 10 gol e 8 assist grazie alle sue giocate, alle sue serpentine, ai suoi dribbling che il più delle volte costringono gli avversari a ricorrere alle maniere forti per fermare le sue azioni palla al piede. Infatti il capitano della Lazio è in assoluto, con 97 falli subiti nelle 36 giornate di campionato già giocate, il giocatore più tartassato dell’intero campionato. Dietro di lui si piazza Ndoye del Bologna con 93, poi staccatissimo il centrocampista della Roma Kone con 77 falli subiti. Lontanissimi tutti gli altri. E fin qui nulla di strano, perchè di solito i difensori sono costretti a ricorrere alle maniere forti per fermare avversari piuttosto sguscianti.
Ma diventa tutto completamente assurdo se pensiamo che lo stesso Zaccagni risulta essere il terzo giocatore più ammonito dell’intera serie A, con 10 cartellini gialli ricevuti. Dietro soltanto, guarda caso, a un altro giocatore della Lazio, il centrocampista Rovella con 13 e due difensori come Izzo con 12 e Bijol con 11. Nessun altro attaccante ha ovviamente subito così tanti provvedimenti disciplinari che lo hanno costretto a saltare già la ventesima giornata di campionato per squalifica e ora la seconda domenica prossima. Una situazione davvero paradossale che il giocatore che subisce più falli riceva gli stessi provvedimenti di chi gioca abitualmente in difesa e quei falli è portato dal gioco a commetterli.
“Non dobbiamo cadere in futili proteste, dobbiamo andare oltre: a volte è snervante. Parlo anche di me: mi è capitato in più di una partita, non solo quest’anno. Subisco una quantità di falli dallo stesso difensore per tutta la partita. Poi, al primo fallo che commetto, vengo ammonito. È qui che esce il nervosismo. Molte volte il mio modo di giocare mi penalizza. Spesso il fallo che mi viene fatto non è da sanzionare, ma se lo subisco cinque o sei volte e l’arbitro non interviene con il cartellino giallo, è normale che il difensore continui a farlo. Così blocca la nostra azione, noi dobbiamo mettere la palla giù e gli avversari si sistemano”, queste le parole che Zaccagni ha rilasciato la settimana scorsa a una testata giornalistica e che spiegano bene il controsenso di alcuni provvedimenti ai suoi danni che quindi lo penalizzano e soprattutto penalizzano la Lazio.