Lotito – Cragnotti e quell’abbraccio che comunque sigilla due epoche

Proprio nei giorni in cui ricorre il venticinquennale della conquista di uno straordinario quanto incredibile secondo scudetto a Formello si sanciva uno storico passaggio di consegne

Il 14 maggio del 2000, al termine della più incredibile ed emozionante ultima giornata di campionato, la Lazio conquistava un rocambolesco secondo scudetto al termine di una cavalcata che rimarrà scolpita per sempre nei cuori e nelle menti di tutti i tifosi biancocelesti. Un pomeriggio indimenticabile sancito dal diluvio di Perugia che sospende momentaneamente la partita della Juventus e che verrà ripresa quando quella dell’Olimpico, che ha visto gli uomini di Eriksson battere già la Reggina, è gia finita da un’ ora. Seguirà così una palpitante attesa da parte della gente laziale all’interno dello stadio fino al fischio finale dell’arbitro Collina che annuncia la conquista del secondo scudetto.

Cragnotti-Lotito
Lotito – Cragnotti e quell’abbraccio che comunque sigilla due epoche – LaLazio.com LaPresse.it

L’artefice principale della conquista del secondo titolo tricolore, e di altri 6 trofei a cavallo degli anni 2000, è stato senza dubbio Sergio Cragnotti. L’imprenditore di Porta Metronia, infatti, con investimenti mirati e campagne acquisti sempre più azzeccate, riuscì ad allestire una rosa straordinaria che arrivò a essere considerata la numero 1 del Ranking UEFA di quegli anni. Alcune vicissitudini finanziarie al di fuori del contesto calcistico lo obbligarono però, dopo alcuni anni da quella grande vittoria, a lasciare la Lazio che, sull’orlo del fallimento, venne rilevata da Claudio Lotito che oggi è ancora al posto di comando del club biancoceleste.

LEGGI ANCHE: Accadde oggi. 14 maggio 2000, la Lazio è Campione d’Italia: un giorno oltre il sogno

Due personalità differenti

Due personaggi agli antipodi con due visioni degli affari e della gestione di un club calcistico completamente differenti, ma entrambi in un modo o nell’altro hanno segnato a fuoco gli ultimi 30 anni della storia della Lazio. Cragnotti ha cambiato la dimensione del club biancoceleste facendola entrare nell’élite del calcio italiano ed europeo con vittorie incredibili tra scudetto, coppe nazionali e coppe europee, mentre Lotito ha saputo, anno dopo anno, far risorgere una squadra presa sull’orlo del fallimento e tra alti e bassi inserirla comunque stabilmente tra le migliori della serie A, togliendosi anche la soddisfazione di vincere anche lui 7 trofei, anche se tutti nazionali, ma alcuni decisivi per la storia della città di Roma come il famoso derby nella finale di Coppa Italia del 26 maggio 2013.

Secondo scudetto
Due personalità differenti – LaLazio.com – Ansa foto

Tra i due, soprattutto per il carattere molto particolare dell’attuale presidente, non è mai corso buon sangue o meglio non si sono mai risparmiate frecciatine per esempio sui debiti pregressi che Lotito ha dovuto ripianare con rateizzazioni pluriennali. Gli straordinari trionfi ottenuti da Cragnotti hanno poi sempre fatto da termine di paragone in tutto l’ambiente biancoceleste, soprattutto nella richiesta da parte dei tifosi di maggiori investimenti proprio per poter tornare a sognare.

LEGGI ANCHE: Inter-Lazio, chi al posto di Zaccagni? “Io punto su Noslin”… “Ma non scherziamo”

Un abbraccio epocale

Ma la Lazio si sa è un mondo a parte, differente da qualsiasi altro club al mondo, dove il concetto di famiglia è ben radicato, dove il passato ha un valore fondamentale perchè non saremo mai quello che siamo oggi senza il nostro passato. Ecco che allora, proprio in concomitanza di una ricorrenza storica, che ancora emoziona, a 25 anni di distanza dal quell’ incredibile secondo scudetto, a Formello Lotito ha voluto ospitare e abbracciare il suo predecessore. Un gesto di cortesia che dovrà servire da ponte per il futuro di una società che proprio in questo anno sta festeggiando i 125 anni della propria esistenza. Un gesto importante, un gesto simbolico e tanto diverso dalla realtà anche di altre importanti piazze, probabilmente anche unico nel panorama nazionale.

Sette trofei
Un abbraccio epocale – LaLazio.com – Ansa foto

Ma si era mai visto, prima della sua scomparsa, l’ex presidente del Milan Berlusconi rimettere piede a Milanello? O l’ex patron dell’Inter Moratti essere accolto al Suning Training Center? Gli eredi di Sensi a Trigoria? O i Della Valle a Firenze? No, mai! Ecco, la Lazio resta una cosa diversa, un club che riserva sempre e comunque un posto di rilievo per chi ha fatto comunque la storia in questo secolo e oltre. Sono troppi 25 anni di attesa per riaccogliere il patron dei grandi trionfi del 2000 a Formello? Forse, ma l’importante è che quel giorno sia arrivato e che quell’abbraccio ha sancito ancora una volta che la Lazio è altro di una semplice vittoria o sconfitta sul campo.

Gestione cookie