Un bel mix di campioni del 2000 con i giocatori di adesso ai quali arriva una bella carica in vista della super sfida di campionato
Un incoraggiamento speciale. Di quelli che potrebbe e dovrebbe fare la differenza. La Lazio del 2000 che stimola e chiede di osare a quella di oggi in vista della sfida di San Siro con l’Inter di n altro campione del 2000 e anche ex speciale della Lazio moderna come Simone Inzaghi. Un intreccio incredibile da far venire i brividi anche perché, nonostante le piccole grande incomprensioni con il tecnico dell’Inter, resta alla fine un campione del 2000 e fargli un dispetto per far sì che la squadra di Baroni possa raccogliere un risultato di prestigio è una cosa che tutti vorrebbero vedere. “Non capisco perché la Lazio debba partire sfavorita dopo il grande percorso che ha fatto in questa stagione, soprattutto in trasferta, con 11 vittorie lontano dall’Olimpico, e non sono poche questo fa ben sperare”, dicono insieme Ballotta e Couto mentre chiacchierano e non lontano da loro ci sono Zaccagni e Provedel che sorridono e ringraziano e forse ricevono pure uno stimolo in più a fare meglio.

Tanti di loro, da Provedel ai più giovani come Zaccagni o Pellegrini erano piccoli quando la Lazio nel 2000 vinceva lo scudetto. C’è Pellegrini ad esempio che con quella squadra lì che vinceva dappertutto aveva appena un anno, ma si aggira tra i tavoli di quei campioni come se fosse un bambino in cerca di autografi. Una scena bellissima anche perché il terzino della Lazio è tifoso vero e si vede chiaramente che è emozionato nello stare nello stesso posto con gente di cui ha sentito parlare il papà e la sua famiglia. “La squadra di Simone (Inzaghi ndr) è una corazzata, la partita col Barcellona è stata incredibile anche una la dimostrazione di una incredibile forza e consapevolezza, ma la Lazio di Baroni mi sembra che abbia affrontato ogni partita con l’atteggiamento di chi non perde mai in partenza anzi, tutt’altro, sarà una gran bella partita“, dice Guerino Gottardi che sorride e abbraccia tutti.
“Potete mettere in difficoltà la squadra di Inzaghi, credeteci e sarà Europa…”
Tanti vanno da Marcelo Salas a stringergli la mano, a salutarlo e lui disponibile con tutti si presta a fare foto di ogni genere: “Era una squadra fantastica, un altro calcio, probabilmente, ma noi abbiamo vinto in un modo irripetibile, una sensazione unica ed emozionante ancora oggi a pensarci, la Lazio di oggi è una bella squadra che sta raccogliendo risultati importanti e sta crescendo“. Non tanto lontano c’è Nando Orsi, ex giocatore della Lazio e uno dei collaboratori più fidati di Sven Goran Eriksson ai tempi dello scudetto e di un periodo d’oro: “Quello era un gruppo fantastico, giocatori eccezionali che purtroppo hanno vinto meno rispetto a quello che si poteva vincere“. E sulla Lazio attuale, Orsi è sempre stato un tecnico e opinionista fiducioso: “Il lavoro di Baroni è stato ottimo, tanto che non ci dovrebbero essere dubbi sulla sua conferma, l’Inter di Inzaghi è fortissima, ma questa Lazio una sorpresa potrebbe anche farla, visto anche quello che ha fatto in trasferta, undici vittorie non sono poche“.

Ci sono abbracci e sorrisi, ma anche scambio di parole tra i vecchi e i nuovi, tra Ballotta e Provedel, ad esempio, col vecchio grande portiere che si complimenta con quello nuovo e tanti complimenti li riceve anche Baroni, da Marchegiani, ad esempio, ma pure da Roberto Mancini che è contento della serata anche se non nasconde di avere un pizzico d’amarezza per la retrocessione della Samp. “La Lazio quest’anno ha fatto un bel campionato, soprattutto per quello che si pensava all’inizio e per come ha giocato tante partite in campionato e anche in Europa, con l’Inter è una sfida difficile, ma è la fine della stagione ed è necessario dare tutto per cercare di raccogliere il massimo anche se davanti ci sono i più forti“, dicono in coro Marchegiani, Negro e Marcolin. Che sia di nuon auspicio.