Accadde oggi 18 maggio, una Coppa Italia senza allenarsi

I momenti più importanti vissuti dalla Lazio nella sua storia il 18 maggio. Giorno in cui i biancocelesti portano a casa un trofeo, senza averlo preparato

Una data difficile da dimenticare per tutti i tifosi biancocelesti, che ancora ubriachi di gioia e felicità per lo scudetto appena conquistato sul campo, hanno continuato a festeggiare, grazie al secondo trionfo consecutivo. Fino all’aprile del 1998, la Lazio nella sua storia aveva collezionato solo uno scudetto e una Coppa Italia: a distanza di quattro gironi, dal 14 maggio del 2000 al 18 maggio dello stesso anno, i biancocelesti sono riusciti a portare a casa gli stessi trofei che avevano conquistato in quasi un secolo di storia.

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18 maggio
Accadde oggi 18 maggio, una Coppa Italia senza allenarsi – Lalazio.com

A Milano gli uomini di Sven Goran Eriksson vincono una Coppa Italia senza neanche aver completato una seduta di allenamento. Il quattordici maggio la squadra vince lo scudetto, battendo la Reggina all’Olimpico e sfruttando la contemporanea sconfitta della Juve a Perugia. La sera e la notte impazzano i festeggiamenti. Intorno all’una di notte il pullman che porta la squadra raggiunge il Circo Massimo, ma non riuscirà ad aprire le porte e far uscire i calciatori per la troppa ressa. Molti continuano i festeggiamenti fino al mattino successovo. Il 16 nessuno si presenta a Formello, mentre il 17 il gruppo si ritrova nel centro sportivo biancoceleste e parte per Milano. Il giorno successivo Eriksson manda in campo gli undici titolari per la finale di ritorno di Coppa Italia contro l’Inter.

18 maggio del 2000: Coppa Italia a quattro giorni dallo scudetto

I calciatori che scendono in campo a San Siro si trascinano i bagordi dei festeggiamenti. Ballotta ha colorato i capelli di blu, Pancaro e Veron sono biondi ossigenati, mentre Paolo Negro ha i colori del tricolore. Qualche calciatore non dorme nel suo letto dalla vigilia del ritiro pre partita con la Reggina, altri hanno l’adrenalina a mille. I nuovi campioni d’Italia scendono in campo difendendo la vittoria (2-1) della gara d’andata, arrivata grazie alle reti di Pavel Nedved e Diego Pablo Simeone. Eriksson schiera una Lazio con il 4-4-2, con Inzaghi e Mancini in attacco. L’inizio della gara è tutto favorevole all’Inter, che sfiora il vantaggio in tre occasioni: Ballotta salva su Baggio, Blanc e su una deviazione di Simone Inzaghi.

inter-Lazio 2000
18 maggio del 2000: Coppa Italia a quattro giorni dallo scudetto – lalazio.com

Ma con il proseguimento della gara, la Lazio sale e inizia a crescere: Sensini sfiora il vantaggio, così come Simeone: poi, ad inizio ripresa, Veron colpisce un palo su calcio di punizione. Nel finale la Lazio (sulle gambe), arretra e l’Inter ne approfitta: Recoba prima si vede respingere il tiro a colpo sicuro da un altro grande intervento di Ballotta, poi colpisce il palo a tempo scaduto. E’ l’ultima emozione: la Lazio festeggia la Coppa Italia, quattro giorni dopo lo scudetto. Meno di quattro mesi dopo (l’otto settembre) batterà ancora l’Inter nella Supercoppa Italiana: il terzo trofeo nel giro di poche settimane.

Milan-Lazio, oltre gli errori arbitrali

Il 18 maggio del 1997 si scontrano a Milano due filosofie diverse: il Milan di Arrigo Sacchi, contro la Lazio di Dino Zoff: il calcio totale contro il pragmatismo, lo spettacolo contro la solidità. I biancocelesti regalano una grande dimostrazione di compattezza, nonostante un arbitraggio incredibile: Pairetto ammonisce mezza squadra e nel finale, con la Lazio sotto 2-1 (doppietta di Weah e gol di Favalli), annulla una rete a Chamot, rilevando un fuorigioco, che il suo guardalinee non aveva segnalato (tanto da correre verso il centro del campo).

Milan-Lazio 1997
Milan-Lazio, oltre gli errori arbitrali – lalazio.com

Una sdelta che ha mandato Zoff (generalmente poco avezzo a lamentarsi con gli arbitri) su tutte le furie. “Noi il pareggio lo avevamo realizzato prima ed il gol era valido. E non parliamo poi dei danni che ci hanno procurato i tanti cartellini sventolati. Il guardalinee era in buona posizione ed ha valutato correttamente, non segnalando fuorigioco. L’arbitro era coperto anche da Weah e non era in linea. Dunque non poteva vedere e non era in grado di valutare”. Le proteste portarono anche all’espulsione di Fuser, per proteste. Nel finale, Nedved mette tutti d’accordo, segnando un gol meraviglioso su calcio di punizione: per il due a due finale.

 

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