A San Siro Nuno Tavares è uscito per crampi, niente ricaduta. La società vuole riconfermarlo ma andrà gestito: ha saltato 10 delle ultime 16 partite in Serie A
La notte di San Siro ha messo in evidenza le potenzialità di Nuno Tavares, ma anche i suoi limiti fisici e tecnici. Progressioni straordinarie in campo aperto, ma con qualche difficoltà nel controllo del pallone. E poi, come da copione, l’immancabile stop: il portoghese si ferma, alza la mano e chiede di uscire. Questa volta però, la giustificazione era legittima: solo tre giorni di allenamento a partire da giovedì, dopo un mese di stop.

L’ultima volta che era sceso in campo risaliva al 17 aprile, contro il Bødo Glimt in Europa League. Non riuscì a completare la partita per un infortunio all’adduttore. L’allenatore e lo staff medico della Lazio – come riportato nell’edizione odierna del Corriere dello Sport – sembrano aver individuato la causa del suo recente problema muscolare, ma rimangono comunque dubbi legati alla sua condizione fisica, alla sua storia di infortuni e al suo curriculum prima di arrivare in biancoceleste.
Il direttore sportivo Fabiani aveva anticipato che la Lazio avrebbe confermato il riscatto di Tavares. Nel prossimo mercato di giugno, infatti, sarà ufficializzato l’acquisto dal Arsenal per 5 milioni di euro, da pagare in cinque rate annuali. Una mossa che potrebbe risultare affascinante ma rischiosa, soprattutto se dovessero arrivare proposte vantaggiose per una sua cessione.
Il concetto era valido fino a dicembre, quando Tavares aveva brillato con regolarità. Tuttavia, le sue recenti prestazioni hanno minato la solidità dell’investimento. Chi investirebbe una cifra importante su di lui al momento? Forse sarebbe più saggio per la Lazio concedergli un’altra opportunità, con maggiore continuità, il prossimo anno, se il club ritiene che possa superare definitivamente i dubbi sulla sua integrità fisica.
Nuno Tavares, quale futuro? La Lazio decide
A San Siro, Tavares si è fermato per crampi, non per un infortunio nuovo. Tuttavia, un dato significativo emerge: ha saltato ben 10 delle ultime 16 partite di Serie A. Praticamente, è stato quasi assente nel girone di ritorno. Con un Taty e un Tavares al massimo della forma, accompagnati da Vecino, la Lazio avrebbe probabilmente raggiunto il quarto posto.

Ma la riflessione più importante è un’altra: Tavares ha fatto la differenza tra settembre e dicembre, quando il turnover con Luca Pellegrini era ben bilanciato e il portoghese veniva impiegato con parsimonia, soprattutto in campionato. Ma da gennaio, in concomitanza con la squalifica di Pellegrini in Europa League e le difficoltà con il tecnico, le cose sono cambiate per il portoghese.
Ora sembra uscire da questo vortice, ma restano da valutare gli effetti di una settimana di allenamenti completi, per capire se riuscirà a tornare titolare contro il Lecce. Non appena terminerà il campionato, si apriranno riflessioni più ampie. Luca Pellegrini, che sarà riscattato obbligatoriamente, potrebbe chiedere di essere ceduto.
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La Lazio dovrà quindi puntare su almeno un altro terzino sinistro di qualità, probabilmente in sostituzione di uno dei due. Baroni e la dirigenza si incontreranno a fine stagione per discutere del futuro, con l’obiettivo di proseguire il progetto avviato un anno fa, sempre con la fiducia reciproca come base per ogni decisione.