Dia, trasformista per la Lazio: tra sacrifici e gol, sempre protagonista

Dia è la chiave della Lazio: versatile e determinato, nonostante gli spostamenti tattici, ha sempre dato il massimo. La sua corsa verso la doppia cifra continua

Un po’ di qua, un po’ di là, sempre Dia. Guai a considerarlo “solo” un centravanti. Da quando è arrivato alla Lazio, l’attaccante senegalese ha dimostrato di essere un interprete versatile del reparto offensivo. Baroni lo ha plasmato, mettendo in evidenza il suo lato da trasformista. Centravanti, seconda punta, trequartista, addirittura ala (seppur con una concezione ampia del termine). In ogni caso, come riportato nell’edizione odierna del Corriere dello Sport, l’ex Salernitana ha sempre risposto presente, adattandosi e mettendosi al servizio della squadra.

Boulaye Dia
Dia, trasformista per la Lazio: tra sacrifici e gol, sempre protagonista (LaPresse Foto) – Lalazio.com

All’inizio del suo percorso a Formello, la scorsa estate, per proteggere la titolarità di Castellanos (provato come punto di riferimento nel tridente durante il ritiro), l’allenatore gli ha chiesto di arretrare il suo raggio d’azione, giocando più da trequartista per dialogare con Taty e completarsi a vicenda.

L’intuizione ha dato i suoi frutti sul campo: quando hanno giocato insieme con continuità, nella prima parte di stagione, la Lazio ha volato. Poi, tra infortuni e altre problematiche, il “doppio centravanti”, pur su linee diverse, è stato messo da parte in favore di alternative più “conservative”, anche per far fronte a un periodo di forma non brillante come all’inizio del campionato.

Quando ha giocato senza il “gemello” argentino, rimasto ai box per un lungo periodo, anche Boulaye ha sofferto, reggendo da solo tutto il peso dell’attacco e faticando a trovare la via del gol. Un’astinenza che è durata oltre due mesi, da febbraio ad aprile, interrotta proprio quando Castellanos è tornato e Baroni ha deciso di schierarli nuovamente insieme dal primo minuto, a Marassi contro il Genoa.

Dia, sempre più trasformista con Baroni

In quella partita, Dia è stato di nuovo spostato sulla trequarti, ma i suoi movimenti nel disegno tattico non erano finiti. L’ultimo cambiamento, in ordine di tempo, è arrivato domenica, a San Siro contro l’Inter. In assenza di Zaccagni, Baroni gli ha chiesto di giocare largo a sinistra nel 4-2-3-1, con Vecino sulla trequarti.

Dia e Castellanos
Dia, sempre più trasformista con Baroni (LaPresse Foto) – Lalazio.com

Come sempre, Dia si è messo a disposizione. Non ha giocato da “ala pura”, ma con ampia libertà di movimento, accentrandosi in fase offensiva (da un suo movimento a stringere verso il centrocampo è nato il filtrante che Isaksen ha sciupato nel primo tempo). Il suo contributo è stato decisivo anche in fase difensiva, raddoppiando sui giocatori interisti e correndo per tutta la gara. Non a caso, l’ha chiusa come quarto giocatore della Lazio con più chilometri percorsi (11,711), dietro solo a Rovella, Vecino e Guendouzi (rispettivamente 13,412, 13,063 e 12,172).

Questa è stata una stagione in cui Dia si è sacrificato molto, ma nonostante ciò non è mancato il suo contributo in termini di gol. È arrivato a quota 9 in Serie A, 12 stagionali con la Lazio, considerando anche l’Europa League, e 14 complessivi se si includono i 2 in Coppa Italia con la Salernitana ad agosto.

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Sebbene non sia ai livelli del suo primo anno in Italia (16 gol nel campionato 2022/23), domenica prossima contro il Lecce avrà la possibilità di raggiungere la doppia cifra. Ci proverà, senza dubbio. Che Baroni lo schieri di qua o di là, non farà alcuna differenza. Sarà sempre il solito Dia.

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