I fatti, le partite, i personaggi e i momenti più significativi della storia della Lazio, avvenuti il 21 maggio: giorno in cui i biancocelesti ottengono un successo fondamentale
Una vittoria fondamentale, in una giornata ricca di scontri diretti e contro un avversario in salute. Il 21 maggio del 1988 la Lazio di Eugenio Fascetti si aggiudica una gara decisiva per il ritorno nella massima serie. “Eravamo considerati la Juventus della serie B – ha ricordato a distanza di anni in un’intervista che ci ha concesso in esclusiva Giuseppe Galderisi, attaccante di quella Lazio – ma il cammino verso la promozione in Serie A fu più difficile del previsto”.

“Anche perchè – ha continuato Galderisi – tutte le avversarie che venivano all’Olimpico per giocare contro di noi, ci mettevano l’anima per provare a fermarci”. La Lazio di Eugenio Fascetti, che la stagione precedente si era salvata annullando nove punti di penalizzazione, parte ai nastri di partenza della stagione 87-88 come favorita per la promozione in A. Il 21 maggio del 1988 ospita l’Udinese allo stadio Olimpico. In una sfida fondamentale per la corsa promozione.
22 maggio 1988, Rizzolo e Monelli trascinano la Lazio
Fascetti lancia dal primo minuto il giovane Antonio Rizzolo, ex centravanti della Primavera (che nella stagione precedente si è laureata Campione d’Italia sotto la guida di Juan Carlos Morrone) al fianco di Paolo Monelli, bomber stagionale. Una mossa che molti considerano azzardata, ma che si rivelerà fondamentale per la vittoria finale. Il giovane attaccante romano sblocca infatti il risultato dopo meno di cinque minuti, avventandosi su una palla vacante in area di rigore ed insaccando alle spalle del portiere avversario.

La Lazio continua a spingere, sorretta dall’entusiasmo dello stadio Olimpico. E al ventesimo minuto trova il raddoppio: Monelli si procura e trasforma un calcio di rigore, calciando di precisione alla destra del portiere Abate, che si distende, ma non riesce a respingere la conclusione del centravanti biancoceleste. Con questa vittoria la Lazio si porta a quota 41, in quarta posizione, dietro a Lecce (42), Atalanta (43) e Bologna (47), con un punto di vantaggio sulla coppia Cremonese e Catanzaro (ferme a 40).
Un pareggio con brivido e una vittoria inutile
Il 22 maggio del 2005 la Lazio pareggia con la Fiorentina nella penultima giornata di campionato: un punto che risulterà fondamentale per la corsa salvezza degli uomini di Papadopulo, subentratoa gennaio a Mimmo Caso e protagonista di un cammino che si è concluso con la salvezza. Lazio-Fiorentina è una gara fondamentale: le due squadre sono entrambe coinvolte nella lotta per non retrocedere e si affrontano all’Olimpico in uno scontro diretto delicatissimo. La sfida termina 1-1 con reti di Maresca e Siviglia. La gara è ancora oggi ricordata per un incredibile parata del difensore laziale Zauri, che si sostituisce a Peruzzi e salva su un tiro di Jorgensen destinato a finire sotto la traversa. L’arbitro Rossetti non si accorge della deviazione e decreta il corner.

Sei anni dopo, il 22 maggio del 2011, la Lazio scende a Lecce per l’ultimo turno di campionato. I biancocelesti sconfiggono i salentini per 4-2, grazie ad una splendida doppietta di Zarate, ad una rete di Tommaso Rocchi e ad un’autorete. Un risultato tondo, am che non è servito ai biancocelesti per agguantare il quarto posto, valido per la qualificazione in Champions League, che finisce all’Udinese. II friulani e gli uomini di Reja chiudono entrambi a 66 punti, ma ad avere la meglio sono i bianconeri, grazie ad una migliore differenza reti.