La Lazio di Baroni è reduce da 6 pareggi consecutivi all’Olimpico in campionato. Contro il Lecce l’obiettivo è tornare alla vittoria
Oltre il sortilegio che sembra pesare sull’Olimpico, la Lazio ha un’ultima chance per non avere rimpianti e dare il massimo fino all’ultimo. Basta un punto per assicurarsi un posto nella Conference League della prossima stagione, ma a 90 minuti dal termine è giusto non porsi limiti e sognare in grande. L’obiettivo Champions è al momento complicato, ma non impossibile.

L’accesso all’Europa League è ancora alla portata, e tutto può succedere in questo campionato che, a una partita dalla fine, non ha nulla di scontato. Però, serve un’inversione di tendenza per quanto riguarda il rendimento casalingo: è da troppo tempo che la Lazio non vince davanti ai propri tifosi, addirittura da tre mesi e mezzo. Un solo successo in campionato nel 2025.
Una maledizione che continua da troppo, dopo il 5-1 contro il Monza (ultima in classifica) del 9 febbraio, sono arrivati sei pareggi consecutivi contro Napoli, Udinese, Torino, Roma, Parma e Juventus. Un filotto che, pur senza sconfitte, ha compromesso la corsa al quarto posto della squadra di Baroni. La Lazio ha pareggiato metà delle 18 partite interne giocate finora in Serie A: 9 pareggi, 7 vittorie e 2 sconfitte.
Se si considerano solo le gare casalinghe, la Lazio è nona in classifica con 30 punti, meno di Milan (31), Atalanta (32), Bologna (37), Fiorentina (40), Juventus (40), Roma (41), Napoli (42) e Inter (43). Per tentare di sorpassare le dirette concorrenti e qualificarsi almeno per l’Europa League, l’infelice “abitudine” dei pareggi deve interrompersi. Per questo motivo, con il Lecce domenica, la Lazio deve spingere al massimo per chiudere la stagione con la consapevolezza di aver dato tutto.
L’allenamento a Formello in vista del Lecce
Se l’influenza dell’Olimpico ha segnato la stagione della Lazio, c’è anche una febbre (reale) che – come riportato nell’edizione odierna del Corriere dello Sport – ha colpito Tavares, fermo ieri mattina durante la ripresa degli allenamenti. La preparazione per la sfida con il Lecce è iniziata con solo due terzini a pieno regime, Marusic e Hysaj. Pellegrini, rientrato dalla squalifica a San Siro, sta ancora lavorando a parte per un principio di pubalgia.

Lazzari è finito ai box per una lieve lesione al flessore, dopo il suo ingresso contro la Juventus, con l’assist per il gol di Vecino. Non convocato per la sfida con l’Inter, la sua stagione sembra ormai conclusa. L’assenza di Tavares, uscito con i crampi a Milano e ora debilitato da un attacco influenzale, ha accentuato le preoccupazioni.
Anche oggi Tavares potrebbe rimanere a riposo, ma la speranza è che torni ad allenarsi almeno domani, quando si svolgerà l’allenamento dell’antivigilia. Alla partita mancano ancora due sedute mattutine e la rifinitura di sabato pomeriggio (ore 16.30). Pedro, per gestione, ieri è stato risparmiato dalla sgambata collettiva.
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Nessun allarme per lo spagnolo, che è in piena corsa per un posto da titolare sulla fascia destra (ballottaggio con Isaksen). A sinistra, Zaccagni tornerà a occupare il suo posto dopo la squalifica contro l’Inter. Dia, spostato sulla fascia per fare spazio a Vecino, salvo sorprese, tornerà a muoversi alle spalle di Castellanos. A centrocampo, intoccabile il tandem Guendouzi-Rovella. Dietro, uno tra Gila e Gigot affiancherà Romagnoli. Sulle fasce, tutto dipende dalle condizioni fisiche e dalle valutazioni delle prossime 48 ore.