I fatti, i personaggi e le partite più entusiasmanti giocate dalla Lazio nella sua storia il 23 maggio. Giorno in cui si è deciso un campionato
Orgoglio, rabbia, delusione, fierezza e allo stesso tempo voglia di urlare al mondo la gioia per aver alzato al cielo un trofeo internazionale. Il 23 maggio del 1999 gli oltre settantamila tifosi che hanno riempito le tribune dello stadio Olimpico hanno vissuto un mix di emozioni contrastanti. La Lazio ha chiuso una stagione che per larghi tratti era stata eccezionale. Il sogno cullato per un intero anno, si è interrotto all’improvviso, in un ultimo turno che è stato vissuto a distanza tra lo stadio Olimpico e il Curi di Perugia.
ACCADDE OGGI 22 MAGGIO: VITTORIA DECISIVA PER LA TESTA DELLA CLASSIFICA
I biancocelesti di Sven Goran Eriksson battono il Parma allo stadio Olimpico con il punteggio di 2-1, ma non riescono a sorpassare in classifica il Milan, che si impone con lo stesso risultato a Perugia. Nello stesso stadio che un anno più tardi sarà fatale alla Juventus e porterà i biancocelesti a trionfare.
23 maggio 1999, orgoglio e voglia di riscatto
Il 23 maggio del 1999 la Lazio ospita il Parma nell’ultima giornata di campionato. Una settimana prima i biancocelesti erano stati scavalcati in vetta alla classifica dal Milan, dopo il pareggio trhilling sul campo della Fiorentina. Dopo aver condotto per quasi tutto il girone di ritorno il campionato, gli uomini di Eriksson si fermano proprio sul più bello. Sorpassati dai rossoneri di Zaccheroni e fermati da una lunga serie di torti arbitrali. Il 23 maggio del 1999 si disputa l’ultimo turno: la Lazio ha ancora chance di sorpasso, ma è conscia che per scavalcare i rivali serve un miracolo. In un Olimpico tutto biancoceleste, Salas piega il Parma con una splendida doppietta (in mezzo la rete di Vanoli, attuale tecnico del Torino).
Ma la vittoria non basta, perchè il Milan trova il successo a Perugia e si aggiudica in extremis il titolo. La Lazio si consola mostrando al pubblico la Coppa delle Coppe vinta pochi giorni prima a Birmingham contro il Mallorca: il primo trofeo internazionale portato a casa dai biancocelesti. L’amarezza tra i tifosi e tra i calciatori è tanta: Vieri e Conceicao piangono al centro del campo, Negro e Mancini sono sconsolati in panchina. La rabbia è tanta, ma nel momento di massimo sconforto, c’è chi guarda oltre: “Vinceremo l’anno prossimo”, dichiara senza paura Alessandro Nesta. Per quanto mi riguarda non sarà un peso particolare. Sto già pensando al futuro, alla prossima stagione e ripartiremo per vincere tutto. Comunque lo scudetto non è una maledizione per me”, ribatte Eriksson, che da appuntamento a tutti per la prossima stagione. Sarà di parola.
