Il futuro del tecnico biancoceleste è sempre più in bilico. Una big italiana piomba su di lui: alla vigilia dell’incontro con la Lazio, tutto torna in discussione
Incredibile, ma vero: Marco Baroni è entrato prepotentemente nel mirino di una big del campionato, che potrebbe mettere in dubbio la sua presenza sulla panchina biancoceleste nella prossima stagione. Il tecnico è legato da un contratto con la Lazio fino al giugno del 2026, ma ora tutto potrebbe tornare in discussione.
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Sono ore calde, forse caldissime, in casa Lazio: il club sta muovendosi sul mercato, per cercare di trovare i rinforzi giusti per rinnovare e rinforzare la squadra in vista della prossima stagione. Ma persiste un grande interrogativo sul nome della guida tecnica. “Io sono come il progettista di una macchina. Aspetto la fine della corsa per vedere se c’è un pezzo che non va. Il discorso riguarda tutti, non solo il tecnico. Le somme del lavoro verranno tirate a giugno”, aveva detto il direttore sportivo Fabiani a marzo, parlando della posizione del tecnico.
Baroni, dalle parole di Fabiani al mancato incontro per il rinnovo: la situazione
Salvo poi fare marcia indietro e confermare il tecnico: prima in una nuova intervista riparatrice (“L’allenatore non è in discussione”) e poi davanti alla squadra. Alla vigilia della trasferta di Bergamo contro l’Atalanta, il diesse laziale annunciò la conferma dell’allenatore: “Sarà lui il nostro tecnico almeno fino al 2027”, aveva detto. Un modo per rafforzare la sua posizione all’interno del gruppo e per evitare distrazioni e polemiche interne. Ma da quel momento in poi, non ci sono stati incontri o faccia a faccia.

II futuro di Baroni era e resta ancora in bilico. Era arrivato nella capitale la scorsa estate, dopo due ottime stagioni alla guida di Lecce e Verona. Con i salentini e i gialloblù aveva collezionato due salvezze incredibili, dando un’identità alle sue formazioni e stupendo per la qualità del gioco espresso. “La Lazio, una piazza come Roma, un club con queste ambizioni è certamente un riconoscimento importante per il lavoro svolto in questi ultimi anni”, le parole che pronunciò nel giorno della sua presentazione ufficiale.
Il tecnico della Lazio e le pretendenti: il suo lavoro non è passato inosservato
Marco Baroni era sbarcato a Roma tra dubbi e perplessità: doveva sostiruire, nei cuori dei tifosi e in panchina, un totem come Maurizo Sarri, che aveva dato le sue dimissioni a marzo scorso, dopo una stagione travagliata. Accompagnato sin da subito dallo scetticismo di una piazza che pretendeva un nome di maggior spicco, ha subito cercato di creare un buon feeling con il gruppo, puntando sui suoi principi di gioco: “Non esiste più il calcio posizionale”, ha cercato di ribadire sin dalle prime interviste. La sua Lazio da settembre a gennaio ha fatto brillare gli occhi a tutti. Poi nel girone di ritorno ha rallentato, soprattutto nelle gare casalinghe.

Ma il suo lavoro non è passato inosservato. Ha preso una squadra orfana di Luis Alberto, Felipe Anderson, Immobile e Kamada: ha lavorato con giovani e giocatori con poca esperienza in piazze importanti (Tchaouna, Noslin e Dele Bashiru), con gente in cerca di riscatto dopo stagioni negative (Dia e Nuno Tavares) ed ha rilanciato i calciatori che lo scorso anno avevano deluso (Castellanos, Isaksen, Rovella). A novanta minuti dalla fine del campionato è ancora in corsa per un posto in Champions League ed ha sfiorato le semifinali di Europa League, battuto solo ai calci di rigore dal Bodo Glimt.
De Laurentiis punta su Baroni per il post Conte: il suo nome entra in corsa per il Napoli
La sua stagione è stata positiva: al netto di qualche errore (la gestione delle liste campionato e Uefa, il recupero degli infortunati e la scelta di puntare su Castellanos, che era stato bloccato dai crampi, come rigorista con il Bodo), ha mostrato di essere pronto a guidare una squadra di livello. E il suo lavoro non è passato inosservato. Baroni è finito nel mirino del Napoli. Il suo nome fa parte dell’elenco dei tecnici che Aurelio De Laurentiis tiene in caldo per l’eventuale sostituzione di Antonio Conte. L’attuale tecnico azzurro è in procinto di lasciare Napoli: il patron aveva puntato su Allegri, sul quale però è piombato con forza il Milan.

Baroni rappresenta una delle possibilità: a Napoli è apprezzato e stimato: ha vinto uno scudetto e (fermando l’Inter a San Siro) ha spalancato le porte ad un nuovo titolo per il club azzurro. Qualora il club di De Laurentiis si facesse sotto, sarebbe pronto a rimettere tutto in discussione. La Lazio rappresenta la sua priorità. Ha voglia di proseguire il suo cammino alla guida dei biancocelesti. Ma il Napoli e la Champions, potrebbero rappresentare una grande occasione di crescita.
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Una cosa è certa: quando Baroni si siederà al tavolo con Lotito e Fabiani, lo farà con la consapevolezza di trovarsi in una situazione diversa rispetto a quella di dodici mesi fa, quando accettò quasi al buio la proposta biancoceleste. Il futuro suo, e della Lazio, è ancora tutto da scrivere. Il primo capitolo di questa storia si scriverà però domenica allo stadio Olimpico. Lazio-Lecce rappresenta infatti un primo, importante viatico: il futuro del club partirà dal modo in cui si concluderà questa stagione e dagli obiettivi della prossima.