Il centravanti argentino domani ancora una volta scenderà in campo cercando di trascinare i biancocelesti a una vittoria di fondamentale importanza per un piazzamento europeo, ma anche per chiudere in bellezza un’annata non facile dal punto di vista personale
Dopo il trionfo al photofinish del Napoli, che si è così aggiudicato il quarto scudetto della storia, il secondo negli ultimi tre anni, ai danni dell’Inter di Simone Inzaghi, che così paga a carissimo prezzo l’ultima partita contro la Lazio, il campionato si appresta a emettere tutti gli ultimi verdetti di una stagione incredibile e mai così emozionante sia in testa sia in coda alla classifica. Resta da assegnare i posti europei e decidere le ultime due squadre che retrocederanno in serie B, con il Monza già condannato da tempo.

Gli uomini di Baroni oggi sono qualificati per la Conference League grazie al sesto posto in classifica, per la matematica certezza resta da fare un punto per respingere l’ultimo assalto della Fiorentina, ma quella stessa matematica concede ancora alcune possibilità ai biancocelesti di qualificarsi non soltanto all’Europa League, ma addirittura alla competizione più prestigiosa: la Champions League. A quel punto non dipenderà più soltanto da una vittoria in casa contro il Lecce.
LEGGI ANCHE: Lazio, ultima chiamata per l’Europa: pronta la staffetta Pedro-Isaksen
L’ultima allo stadio Olimpico per chiudere in bellezza
Domani sera la gente laziale comunque vada saluterà la squadra al termine della partita con il Lecce. Una partita non scontata, non soltanto nel risultato con i salentini, impegnatissimi nella lotta per evitare la retrocessione, ma anche per gli stessi biancocelesti che dovranno comunque sigillare un piazzamento europeo con una vittoria, anche se per quale delle tre coppe saranno i risultati delle dirette concorrenti sugli altri campi a deciderlo. La Lazio in casa non vince da oltre tre mesi, da quel Lazio Monza unico raggio di sole da tre punti dell’intero girone di ritorno, che ha coinciso, non a caso, anche con l’ultimo gol “casalingo” del Taty Castellanos che, sempre nel girone di ritorno, ha incontrato non poche difficoltà per confermare i buoni numeri messi in mostra all’andata, sia in Italia sia in Europa.

Il centravanti argentino, con 14 gol totali tra campionato e coppa e 8 assist, ha dimostrato comunque di avere una certa incidenza nell’attacco biancoceleste, perfettamente integrato anche nel gioco che il tecnico Baroni gli ha sempre chiesto di fare per far muovere bene la squadra. Ma è indubbio che, complice un infortunio e una successiva ricaduta, nel girone di ritorno il suo apporto sotto porta sia stato insufficiente.
LEGGI ANCHE: Zaccagni, ultimo sforzo per l’Europa: il capitano della Lazio vuole chiudere in bellezza
Alla ricerca del gol perduto
Sono infatti soltanto tre i gol di Castellanos nelle diciotto gare disputate nel 2025, gol pesanti che hanno poi permesso alla Lazio di vincere le tre partite, due in trasferta, Lecce su rigore e Genoa in straordinaria rovesciata e uno in casa nell’unica vittoria davanti ai propri tifosi contro il Monza. Troppo pochi per un giocatore che nella squadra riveste il ruolo di quello che una volta indossava la maglia numero 9. L’infortunio gli ha fatto saltare quasi due mesi di stagione, ma non basta a giustificare qualche mugugno nell’ambiente.

Non a caso in questo finale di stagione stanno uscendo anche alcune voci di mercato che vorrebbero la Lazio alla ricerca di un nuovo centravanti, anche soltanto da affiancare il prossimo al Taty, oltre a presunte offerte dalla Premier League inglese per lui. Castellanos ha sempre dato tutto in campo per la squadra e domani avrà una voglia matta di chiudere alla grande, magari tornando a segnare in casa per mostrare con le dita delle mani quella maschera diventata iconica per molti bambini della Lazio.