Le partite, i momenti storici, i personaggi che si sono messi in evidenza con la maglia della Lazio il 25 maggio: giorno in cui i biancocelesti ottengono un successo che spalanca le porte dell’Europa
Esistono stagioni che improvvisamente cambiano rotta: campionati che partono in un modo e finiscono in un altro. Momenti in cui i destini di un club mutano in maniera drastica, trasformando un epilogo scontato in qualcosa di completamente inaspettato. La stagione 96-97 verrà ricordata per sempre come quella in cui Dino Zoff, subentrando a Zdenek Zeman, cambiò la rotta di una squadra che sembrava destinata a scivolare sempre più in basso.
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Dopo due stagioni positive, concluse con un secondo e un quarto posto, la macchina da gol zemaniana si è improvvisamente inceppata. La squadra bella, divertente, che ha fatto emozionare i tifosi, si è persa, trasformandosi in una squadra prevedibile, incapace di segnare con continuità e con una difsa colabrodo. Il 26 gennaio 1997 la Lazio crolla in casa sotto i colpi del Bologna e annaspa in sest’ultima posizione in classifica, a cinque punti dalla zona retrocessione. Il patron Cragnotti esonera Zeman e lo sostituisce con Dino Zoff, che sveste i panni da presidente, per tornare a guidare la Lazio. Nel giro di poche settimane, la squadra sembra rinascere.
25 maggio 1997, Signori e Protti regalano la Coppa Uefa a Dino Zoff
Arrivano vittorie convicenti, pareggi insperati (come quello nel derby, con il gol di Protti) e una lunga serie positiva, che riporta la squadra biancoceleste nelle zone alte della classifica. Il 25 maggio gli uomini di Zoff affrontano il Verona: una vittoria significherebbe la matematica qualificazione in Coppa Uefa. Un traguardo che sembrava impossibile solo pochi mesi prima. La Lazio domina la scena: Signori sblocca subito il risultato con un tiro al volo, poi arriveranno anche i centri di Protti (bomber ritrovato sotto la cura Zoff, la cui rete è immortalata nella foto in basso), Rambaudi e un’altra rete di Beppe gol.
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La Lazio batte il Verona e festeggia il ritorno in Europa. Alla fine del campionato otterrà un incredibile quarto posto, alle spalle di Juve, Parma e Inter. Tutto merito della cura Zoff. Il tecnico negli spogliatoi dell’Olimpico si esalta e ricorda le difficoltà di una rimonta impensabile. “Siamo in Uefa. Questo forse è il traguardo più importante nella mia carriera di allenatore. Non è stato facile come adesso può apparire, sono entrato in un momento difficile, con l’ambiente in ebollizione. Le nostre rivali non hanno mai mollato, per farcela abbiamo dovuto tenere ritmi stratosferici”.