Il possibile ritorno di Maurizio Sarri a Roma sta accendendo i tifosi e dividendo l’opinione pubblica: “Non una soluzione perfetta, ma l’unica possibile”
Ore frenetiche sul fronte del mercato allenatori. Le dimissioni di Raffale Palladino alla Fiorentina hanno stravolto la situazione. L’ex tecnico del Monza ha deciso di abbandonare il progetto viola dopo una sola stagione, nonostante la conquista di un posto in Conference League. Chi lo sostituirà alla guida della squadra toscana? Un interrogativo che coinvolge anche la Lazio: tra i candidati per la panchina della Fiorentina c’è infatti anche Maurizio Sarri, che il club biancoceleste sta cercando di convincere a tornare a Formello.
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Come abbiamo letto, opinionisti e addetti ai lavori si sono divisi sul possibile ritorno dell’allenatore toscano a Roma? Ma c’è anche chi la vede in maniera diversa. Chi pensa che un Sarri bis potrebbe addirittura rappresentare una sorta di necessità. Che il ritorno del tecnico, più che una vera e propria scelta, sia l’unica vera possibile conclusione di un anno incredibile. Contrassegnato da scelte discutibili.
Sarri torna alla Lazio? Il mito, le idee e le soluzioni
“Maurizio Sarri e la Lazio, atto secondo? Una suggestione che aleggia nell’ambiente biancoceleste con il peso di una possibilità concreta”, le parole di Emanuele Artibani. Il conduttore di Radio Olympia è convinto che “stavolta, a differenza della prima esperienza, c’è un contesto radicalmente cambiato. Non ci sono più auree mistiche, non ci sono più illusioni da predicatore del bel gioco. C’è un uomo, prima che un allenatore, che si ritrova a fine carriera con l’immagine normalizzata, scrostata dalla vernice dell’infallibilità. Il Sarri che potrebbe tornare a Formello non è quello idealizzato, celebrato, osannato. È un tecnico che, dopo aver lasciato la Lazio, non è stato più chiamato da nessuno. Non è stato cercato. Non è stato desiderato. Un segnale chiaro di quanto il suo mito fosse, forse, molto più grande della sua reale portata”.

Ma nonostante tutto, a distanza di un anno dal suo addio a Formello, in società sperano in un suo ritorno che, “oggi potrebbe essere non solo giusto, ma inevitabile”. A causa di quello che è stato fatto nell’ultimo anno. Una sorta di “fallimento del dopo Sarri. La parentesi Marco Baroni è destinata a passare alla storia come una delle più inconsistenti della recente storia laziale. Un nulla di fatto. Una stagione senza identità, senza gioco, senza risultati. E con essa, si chiude anche il ciclo targato Angelo Fabiani, che in due anni ha collezionato due settimi posti consecutivi, peggiorando pure rispetto alla gestione precedente. Ma il dato più clamoroso è che nella prossima stagione la Lazio resterà fuori da tutte le competizioni europee. Un fallimento doppio. Un disastro tecnico e gestionale”.
Sarri, non una soluzione perfetta, “ma l’unica possibile”
Ecco perchè Sarri, nonostante alcuni dubbi che accompagnano il suo possibile ritorno resta “l’unica opzione rimasta. In questo scenario desolante, l’ipotesi del ritorno di Sarri non è un’alternativa. È l’unica soluzione credibile. L’unica carta rimasta da giocare per provare a ricostruire un’identità tattica, un impianto di gioco, una dignità calcistica. Perché il vero problema non è solo tecnico. È sistemico. I segnali che arrivano dai corridoi parlano chiaro: diversi giocatori vogliono andarsene, altri non prendono in considerazione l’idea di venire alla Lazio.

“La squadra – conclude Artibani – è percepita come un cantiere abbandonato, un progetto senza visione. Ecco perché Sarri, oggi, potrebbe tornare senza più il peso delle aspettative irreali. Potrebbe finalmente allenare e costruire, senza dover essere il santone del Sarrismo, ma un tecnico esperto a cui affidare le macerie di una società in confusione. Il romanticismo è finito. È l’ora della lucidità. E in questa desolazione tecnica, Sarri non è la soluzione perfetta. Ma è l’unica possibile”.