I fatti, le partite, i personaggi e i momenti più importanti vissuti dalla Lazio nella sua storia il 30 maggio. Il giorno in cui si è scritta la storia
Esistono gare che restano nella storia. Momenti che non verranno mai dimenticati. Il match tra Lazio e Napoli disputato allo stadio Olimpico il 30 maggio del 1993 rappresenta uno dei tasselli più importanti della recente storia biancoceleste. Una sorta di anello di congiunzione tra una Lazio che arrancava alla disperata ricerca di una dimensione diversa e quella che, a cavallo tra la fine degli anni novanta e i primi duemila ha iniziato a dominare in Italia e in Europa.

Sergio Cragnotti è diventato presidente e primo azionista della società biancoceleste a febbraio del 1992. Nella sua prima campagna acquisti ha stupito tutti, trasformando la Lazio in una vera e propria macchina da guerra. A suon di acquisti miliardiari il nuovo numero uno del club ha stravolto la squadra: dal mercato sono arrivati Beppe Signori, destinato a scrivere alcune tra le pagine più esaltanti della storia biancocelesti, Diego Fuser, Aron Winter, Roberto Cravero, Giuseppe Favalli, Dario Marcolin, Mauro Bonomi, Luca Luzardi, e Paul Gascoigne, finalmente in condizione di poter giocare.
30 maggio 1993, Welcome in Europe Lazio
Il primo campionato della nuova Lazio di Sergio Cragnotti è esaltante: Beppe Signori segna gol a raffica e vince la classifica dei marcatori; Winter si dimostra l’acquisto più affidabile per il centrocampo, Gascoigne regala sprazzi di classe (su tutti il gol nel derby che pareggia la sfida nel finale e un gol meraviglioso a Pescara dopo una serie di dribbling), alternandoli a momenti bui e Fuser diventa il vice cannoniere della squadra. IIl 30 maggio del 1993, il sogno di tornare in Europa si trasforma in realtà. L’ultima qualificazione europea della Lazio risale a sedici anni prima, sotto la guida di Vinicio. Gli uomini di Zoff ospitano il Napoli. In caso di vittoria, si brinderebbe, con una giornata di anticipo, alla qualificazione in Coppa Uefa.

La Lazio è conscia dell’importanza della sfida e parte fortissimo. Riedle segna due gol (con due eccezionali colpi di testa in tuffo) in sette minuti, portando i biancocelesti sul 2-0. Ma chi pensava ad una passeggiata, si sbagliava. I partenopei non volevano minimanete fare la parte degli sparring partner, e accorciano le distanze con Zola. Prima dell’intervallo Signori si procura e trasforma un calcio di rigore, riportando la Lazio sul 3-1, ma nella ripresa il Napoli torna di nuovo in partita grazie a Francini. Al 51′ Winter stacca di testa e segna il gol del 4-2, che sembra mettere la parola fine alla gara. Ma dopo pochi minuti Zola (dal dischetto), sigla la rete del 4-3. Al fischio finale manca mezz’ora, che passa nell’ansia e nella preoccupazione più totale per i biancocelesti. Al fischio finale esplode la gioia dell’Olimpico. La Lazio torna in Europa, nell’elite del calcio. Il primo passo di una nuova, eccezionale avventura.