Con l’addio di Baroni si azzerano le gerarchie in porta: Provedel e Mandas si giocano il posto da titolare. La Lazio riparte da zero, tra i pali è duello aperto
Le vecchie gerarchie sono andate via con Baroni. Le nuove, chiunque sarà il prossimo allenatore, andranno costruite da capo. Si scaldano per una nuova sfida a colpi di tuffi e parate Ivan Provedel e Christos Mandas, i due portieri che – come riportato nell’edizione odierna del Corriere dello Sport – si sono divisi la titolarità della Lazio nella stagione appena archiviata.

Ai blocchi di partenza era stato l’italiano, inevitabilmente, a indossare i guanti da numero uno. Dopo due stagioni da titolare, si presentava forte del record di clean sheet in un singolo campionato nella storia del club, ben 21, stabilito al primo anno in biancoceleste eguagliando mostri sacri come Cudicini (Milan 1968/69), Rossi (Milan 1993/94), De Sanctis (Roma 2013/14) e Buffon (in tre diverse annate con la Juventus).
Partito dietro a Maximiano, bastarono sei minuti all’esordio del portoghese per farsi espellere e spalancare le porte a Provedel. Quella stagione si chiuse con il titolo di “Miglior portiere della Serie A”, il secondo posto e la qualificazione in Champions League.
Fu proprio lì, contro l’Atletico Madrid, che Ivan visse il suo debutto da sogno, con il gol del definitivo 1-1 segnato allo scadere. Ma la sua parabola si è inclinata con le dimissioni di Sarri, arrivate dopo la sconfitta con l’Udinese e un infortunio alla caviglia che lo costrinse a uscire.
Da Provedel a Mandas, ora però le gerarchie si azzerano
Un incidente che ha spalancato la porta a Mandas, rivelazione della breve gestione Tudor. Il greco non ha sprecato l’occasione, mostrando qualità importanti e ampi margini di crescita. Al rientro di Baroni, Provedel è tornato titolare, ma la percezione su Mandas era già cambiata. Non era più solo un giovane di prospettiva, ma un rivale vero.

Così, appena Provedel ha dato qualche segnale di incertezza, Christos ha alzato la mano. Le sue parate d’istinto, la crescita nella gestione del pallone, la personalità crescente tra i pali lo hanno premiato. Nonostante le dichiarazioni pubbliche dell’allenatore, la sensazione era che il greco si stesse guadagnando il posto, passo dopo passo, fino al sorpasso finale.
Il bilancio a bocce ferme dice: 32 presenze per Provedel (tra Serie A ed Europa), 44 gol subiti e 6 clean sheet. Mandas ha chiuso a quota 20 partite tra campionato, Coppa Italia ed Europa League, con 19 gol incassati e 6 gare a porta inviolata.
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Numeri che sorridono leggermente al greco, anche se la media punti resta pressoché identica: 1,81 per Provedel, 1,80 per Mandas. Statistiche fredde, che non raccontano tutto. L’unica certezza è che con l’addio di Baroni si riparte da zero. Tutto da rifare, tutto da guadagnare. Tra i pali della Lazio la sfida è ricominciata.