Il 31 maggio la Lazio ha realizzato una delle imprese più belle della sua storia recente. Una vittoria eccezionale che ha portato i biancocelesti in Champions
Una delle vittorie più esaltanti e prestigiose che la squadra biancoceleste sia riuscita a realizzare negli ultimi anni. Una vera e propria impresa che permette alla Lazio di chiudere una stagione in modo esaltante e festeggiare il terzo posto in classifica. Un successo arrivato al termine di una vera e propria battaglia. Contrassegnata da mille emozioni.
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Alla vigilia dell’ultimo turno del campionato 2014-15, la Lazio è terza in classifica, qualificata ai preliminari di Champions League. Klose e compagni hanno tre lunghezze di vantaggio sul Napoli, che affrontano nell’ultimo turno. In virtù della sconfitta subita all’andata (0-1, goal di Higuain) è necessario non perdere contro gli uomini di Benitez, che però si giocano un’intera stagione in novanta minuti. La squadra si carica. Chiede ed ottiene di poter andare in ritiro per preparare la sfida con la Lazio. I biancocelesti fanno altrettanto. E ricevono l’ennesima, commovente, dimostrazione d’affetto dai propri tifosi. Più di 6.000 persone si presentano il giovedì antecedente alla gara per incitare la squadra e regalare un segnale di affetto e fiducia. “E’ la nostra storia…queste sono le sconfitte prima della gloria” recita uno striscione esposto sulle tribune del Mirko Fersini, ricordando il ko nel derby della settimana prima.
31 maggio 2015, una gara destinata a restare nella storia
La Lazio espugnerà il San Paolo battendo il Napoli 4-2, in una gara dalle mille emozioni, che in novanta minuti ha rispecchiato alla perfezione la stagione biancoceleste. Come è accaduto per tutto l’anno, la Lazio ha chiuso, riaperto, buttato e infine portato a casa una partita incredibile. Gli uomini di Pioli, prima avanti 2-0, con goal di Parolo e Candreva, si sono fatti riprendere dalla doppietta di Higuain. Sono rimasti in dieci a causa dell’espulsione di Parolo. Hanno lottato, corso, esultato quando l’arbitro Rizzoli ha ripristinato la parità numerica espellendo Ghoulam, poi sembravano sul punto di capitolare, quando ad un quarto d’ora dalla fine si sono visti assegnare contro un discusso calcio di rigore.

Higuain ha avuto sui piedi la possibilità di mandare il Napoli in paradiso e scaraventare la Lazio negli inferi, ma la sua conclusione si è persa sopra la traversa. Nel momento peggiore, quando tutto sembrava perso, Pioli si è affidato ai due calciatori che meno ha utilizzato durante l’anno: Ledesma e Onazi, ottenendo risposte insperate. Per il tecnico è l’ennesima vittoria: sapere che i due elementi meno considerati, entrano in campo nella gara decisiva, si mettono in evidenza e collezionano un goal e due assist è la più bella ed emozionante dimostrazione della bontà del proprio lavoro. Onazi segna a dieci minuti dal termine il goal del 3-2, più tardi tocca a Klose, che trasforma in rete un assist di Ledesma. Tra i laziali è apoteosi allo stato puro. A fine partita tutta la panchina entra in campo e festeggia un risultato storico. Dopo otto anni la squadra biancoceleste torna a giocarsi un preliminare di Champions League. Un traguardo che certifica il ritorno della prima squadra della capitale nel calcio che conta. Un risultato inimmaginabile ad inizio anno.
Apoteosi Lazio: festa grande in piena notte
Nel giro di dodici mesi la squadra biancoceleste è passata dalla contestazione più dura all’esaltazione totale. Dai 6548 spettatori di Lazio-Atalanta (gara simbolo della contestazione della stagione precedente) ai più di 10.000 tifosi che hanno invaso il centro sportivo di Formello alle 4.00 di notte per festeggiare il ritorno della squadra dalla trasferta di Napoli. Il primo ad entrare in campo è Onazi, autore del gol vittoria, seguito dal resto della squadra: da Parolo a Candreva, da Cataldi (che viene raggiunto dalla famiglia) a Klose, passando per Radu, Marchetti, Lulic, Djordjevic, De Vrij, e tutti i protagonisti di una stagione straordinaria. Cori, applausi e striscioni per Cristian Ledesma. Il “vecchio”capitano sta per lasciare la Lazio dopo nove stagioni ricche di trionfi, emozioni e battaglie. Per la prima volta, da quando è nella capitale, ha trovato poco spazio nel blocco dei titolari, ma nel corso di tutta la stagione, non ha mai fatto polemiche ed ha messo la sua esperienza al servizio del gruppo.

Nell’ultima giornata si è ritagliato un ruolo da protagonista, subentrando nel momento peggiore (con il Napoli che attaccava da ogni parte del campo, nel tentativo di ribaltare il risultato) e in pochi minuti ha riordinato il centrocampo, fatto espellere Ghoulam, gestito l’azione che ha portato al goal Onazi e regalato l’assist vincente a Klose. Una parte di questo terzo posto è anche la sua. Nella notte di Formello, tra l’esaltazione generale della tifoseria, c’è un grande protagonista: Stefano Pioli. Il tecnico dispensa sorrisi, autografi e selfie con ogni laziale. In meno di dodici mesi si è guadagnato fiducia e stima nel cuore dei tifosi, entrando nella storia laziale in punta di piedi e diventandone protagonista. Nelle interviste post Napoli-Lazio disse: “Gli altri hanno dei tifosi, noi abbiamo un popolo”.