Isaksen, rebus futuro: tra il rilancio e il possibile ritorno di Sarri

Dopo la crescita con Baroni, Isaksen ora rischia di ripartire da zero. Con Sarri fu dura, ma il ritorno del tecnico potrebbe trasformarlo davvero

A un certo punto della stagione appena conclusa, sembrava che Gustav Isaksen avesse finalmente trovato il suo posto. Se l’era guadagnato con pazienza, dopo mesi complicati, accettando la sfida di un calcio nuovo e il peso di un investimento pesante.

Gustav Isaksen
Isaksen, rebus futuro: tra il rilancio e il possibile ritorno di Sarri (Ansa Foto) – Lalazio.com

Sembrava pronto per spiccare il volo. Ora, invece, rischia di ripartire da zero. La parte finale del campionato ha lasciato più ombre che certezze. Il danese ha chiuso sotto tono, e il futuro – come riportato nell’edizione odierna del Corriere dello Sport – è tornato un punto interrogativo.

Con Baroni la crescita era stata chiara. L’allenatore lo aveva rilanciato, lo aveva fatto giocare con continuità, lo aveva responsabilizzato anche nei momenti chiave. Isaksen aveva risposto con prestazioni sempre più convincenti: gol, assist, strappi decisivi. Aveva lasciato il segno nei big match, contro Napoli, Atalanta, Milan. Ala veloce, verticale, abile nel dribbling e nell’attacco alla profondità. Quella versione di lui con Sarri si era vista pochissimo. Il primo anno a Roma è stato tutto in salita.

Troppo giovane, troppo inesperto per entrare subito nei meccanismi rigidi del gioco sarriano: linee strette, possesso ragionato, posizioni codificate. Lui veniva da un calcio più istintivo, più diretto. E quando Sarri si dimise, non fece mistero del sollievo provato.

I problemi con Sarri e la nuova opportunità

I mesi con Mau erano stati duri, anche per la barriera linguistica. Mau voleva che si parlasse solo italiano, in campo e fuori. “Finalmente – disse dopo l’arrivo di Baroni – lavoro con un allenatore che mi parla, che mi spiega cosa ho fatto bene e dove ho sbagliato. Era quello che cercavo. Con gli altri non c’era comunicazione“.

Isaksen esulta
I problemi con Sarri e la nuova opportunità (Ansa Foto) – Lalazio.com

Ora il contesto è diverso. Isaksen ha imparato l’italiano, lo parla nelle interviste e lo capisce in campo. Qualunque sarà il nuovo tecnico, la comunicazione non sarà più un ostacolo. Ma la sfida resta aperta. Baroni lo considerava un punto fermo, Sarri no: per il Comandante, Felipe Anderson era intoccabile.

Ora però il brasiliano è tornato in patria e il danese non è più quello spaesato del 2023. Sarri lo sa, e non avrebbe problemi a lavorare ancora con lui. Non c’era mai stato un problema personale, solo tecnico. Se Isaksen riuscisse davvero a calarsi nei meccanismi del gioco sarriano, ne uscirebbe un giocatore più completo.

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Imparerebbe a leggere meglio il gioco, a gestire tempi e spazi, a dosare istinto e intelligenza. Sarebbe una crescita vera. Tutto dipenderà da lui, dal modo in cui affronterà un possibile ritorno al passato. Il talento non manca, ma va raffinato. Esattamente il tipo di sfida che può stimolare un maestro come Sarri.

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