Due presenze, due vittorie e zero gol subiti: Provstgaard ha debuttato in silenzio, ma ora la Lazio punta su di lui. Il danese è pronto a crescere
Il battesimo c’è stato. Silenzioso, senza clamore, ma carico di segnali. Oliver Provstgaard ha assaggiato la Serie A e non ha tremato. Due presenze, entrambe in trasferta, due vittorie per 1-0. Zero gol subiti dalla Lazio nei minuti in cui lui era in campo. Pochi scampoli di partita, certo. Ma sufficienti per accendere una scintilla. E ora – come riportato nell’edizione odierna del Corriere dello Sport – il club vuole alimentarla.

Il difensore danese si prepara a iniziare la nuova stagione dal primo giorno, con l’ambizione di prendersi la scena. È il suo vero anno zero. Arrivato lo scorso gennaio quasi nell’anonimato, acquistato a titolo definitivo dal Vejle per circa quattro milioni, Provstgaard ha trascorso i primi mesi in silenzio. Lontano dai riflettori, studiando Romagnoli, Patric, Gila e Gigot, assimilando nozioni, osservando e imparando.
Baroni, in sintonia con la società, ha scelto di non forzare i tempi. Lo ha considerato un progetto più che una soluzione immediata. Ma nella seconda parte di stagione, complice l’infortunio di Patric, è arrivata l’occasione. E Oliver si è fatto trovare pronto.
Il debutto è arrivato a Bergamo, pochi minuti nel finale ma carichi di personalità, anche contro un attaccante fisico come Retegui. Poi l’ingresso a Empoli, ancora nel finale. Due spezzoni, certo, ma due vittorie e due clean sheet. Numeri simbolici, ma significativi. Ogni volta che è sceso in campo, la Lazio ha vinto e non ha subito gol. Coincidenze? Forse. Ma intanto ha lasciato un’impressione chiara: è pronto a crescere.
Provstgaard, il centrale del futuro
La Lazio ci punta. Lo ha dimostrato subito, decidendo di anticiparne l’arrivo, inizialmente previsto per questa estate. Un investimento ragionato, per permettere al capitano dell’Under 21 danese di ambientarsi con calma: nuovo Paese, nuovo calcio, nuove regole.

Provstgaard è visto come un titolare in prospettiva, uno su cui costruire. Fisico, altezza, buon piede, senso della posizione: la base è promettente. Serve tempo, ma anche un contesto adatto.
In questo senso, un eventuale ritorno di Sarri potrebbe essere la svolta. Nessuno come il Comandante sa educare i giovani difensori: gioco posizionale, costruzione dal basso, tempi della linea. Con lui sarebbe un’accademia tattica. E Provstgaard, che ha tanto da apprendere e la giusta umiltà per farlo, potrebbe beneficiarne più di chiunque altro.
LEGGI ANCHE… Belahyane, Provstgaard e Ibrahimovic, i “non acquisti” di gennaio
Per la prima volta, vivrà il ritiro estivo da giocatore della Lazio. Con la voglia di farsi strada, non da comparsa, ma da risorsa da plasmare. Proverà a sfruttare ogni occasione che si aprirà tra i titolari, sapendo che il suo momento può arrivare in qualsiasi istante. La Lazio lo aspetta. E lui si prepara. Alcuni percorsi iniziano in sordina. Ma se portano lontano, valgono il cammino.