Il centrocampista uruguaiano, reduce da una stagione difficile, complice un lungo infortunio, è all’ultimo anno di contratto con il club capitolino, ma il ritorno di Maurizio Sarri potrebbe cambiare la storia
Sono ore calde per capire se la Lazio, dopo la cocente delusione di aver perso all’ultima giornata la possibilità di giocare in Europa anche la prossima stagione, ripartirà da Maurizio Sarri. Il tecnico toscano infatti potrebbe essere il sostituto del corregionale Marco Baroni che ha rimesso il suo mandato al termine della partita contro il Lecce rinunciando anche a una parte dello stipendio, visto che aveva ancora un altro anno di contratto. L’arrivo di un nuovo allenatore, con idee tattiche diverse, potrebbe spostare anche le scelte di mercato della società.

La clamorosa sconfitta casalinga nell’ultima giornata contro il Lecce, che ha condannato la Lazio dopo anni di partecipazioni consecutive, a rimanere fuori dalle manifestazioni europee il prossimo anno, potrebbe aver rallentato il nuovo corso messo in atto dalla società dopo la campagna acquisti e cessioni della scorsa estate. L’addio di Baroni e l’arrivo di un nuovo allenatore fa ripartire da capo il processo di ringiovanimento della rosa e qualcuno dei senatori attuali potrebbe avere ancora una chance anche nel prossimo anno.
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L’addio di Baroni apre al Sarri bis
Una rapidità d’azione che sorprende. La Lazio di Claudio Lotito ci ha sempre abituato a ponderare bene tutte le scelte, a volte con attese o tira e molla fin troppo estuanti, invece questa volta la società non si è fatta trovare impreparata e dopo la clamorosa sconfitta interna nell’ultima giornata, che ha bruciato tutto quello che di buono era stato fatto nell’arco dell’anno, ha immediatamente cercato una soluzione per ripartire. E queste sono ore decisive per un ritorno davvero inaspettato sulla panchina biancoceleste dopo l’addio a Marco Baroni. Tutto infatti sembra pronto per il Sarri bis, con il ritorno a Roma dell’ex tecnico di Napoli e Juventus che soltanto 15 mesi fa aveva, anche lui, rimesso il suo mandato perchè non sentiva più di avere le giuste motivazioni per correggere la rotta di una stagione che stava prendendo una strada sbagliata.

La squadra nell’ultimo anno è molto cambiata, sono andati via alcuni dei giocatori che avevano fatto la storia del club negli ultimi anni e si è cercato di sostituirli con elementi più giovani, che ovviamente hanno bisogno di tempo per rendere la massimo del loro potenziale. Sarri ha accettato il nuovo corso proposto dalla società, ma restano da valutare alcuni degli elementi presenti in rosa, soprattutto quelli che hanno delle scadenze o delle situazioni da risolvere dal punto di vista contrattuale, e Matias Vecino è proprio uno di questi con il contratto in scadenza il prossimo 30 giugno.
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Il centrocampista è ben visto da Sarri
Vecino, che compirà 34 anni il prossimo agosto, è uno di quei centrocampisti molto apprezzati da tutti gli allenatori, giocatore tatticamente intelligente, con caratteristiche in grado di ricoprire più ruoli in qualsiasi squadra. In grado di giocare da centrale di centrocampo, ruolo che lo stesso giocatore ha più volte detto di amare di più, ma anche mezzala in un centrocampo a 3 e bravo a disimpegnarsi con un altro mediano e con sempre la stessa capacità tattica di arrivare a rimorchio in area di rigore e risultare pericolosissimo con i suoi inserimenti.

In questa stagione è stato molto penalizzato da un infortunio che gli ha fatto saltare in pratica metà stagione. Un problema muscolare con susseguente ricaduta che lo ha bloccato quando era risultato decisivo in più di un’occasione, 20 sole presenze, ma con due gol e tre assist per meno di 900 minuti giocati, uno dei grandi rimpianti di Baroni è non aver avuto a disposizione per così tanto tempo il centrocampista uruguaiano. Il suo contratto scade il prossimo 30 giugno e la società fino ad oggi non era sembrata orientata verso il rinnovo, tanto che lo stesso giocatore si era già guardato intorno. Ma il ritorno del Comandante sulla panchina biancoceleste può ora cambiare tutto. Sarri infatti ha sempre apprezzato l’esperienza e la duttilità tattica di Matias, 85 le presenze totali in tutte le manifestazioni con Sarri in biancoceleste, una fiducia pressoché totale che potrebbe ora far prolungare la storia di Vecino con l’aquila sul petto.