Isaksen, tra la tregua e il messaggio a Sarri: ora servono solo i fatti

Isaksen ritrova Sarri e lo accoglie con entusiasmo. Dopo le frecciate passate, ora dovrà dimostrare sul campo di meritare fiducia e spazio nel 4-3-3

Pronto per Sarri, almeno a parole. “Non vedo l’ora di rivederlo“. È un messaggio sincero o di circostanza? Lo diranno il tempo e il mercato. Isaksen – come riportato nell’edizione odierna del Corriere dello Sport – ha mostrato entusiasmo nel riabbracciare il Comandante, dichiarazioni arrivate dal ritiro con la Nazionale danese. La Lazio, proiettata verso il futuro, ha scelto di ripartire da un ritorno al passato. Una scelta che può far storcere il naso a chi, nell’ultimo anno, aveva beneficiato del cambio in panchina.

Gustav Isaksen
Isaksen, tra la tregua e il messaggio a Sarri: ora servono solo i fatti (Ansa Foto) – Lalazio.com

Isaksen ha vissuto una stagione d’esordio complicata: tattica, lingua, clima. Troppe variabili in ballo. “Il caldo italiano l’ha bollito“, aveva detto Sarri nei primi mesi. Un giudizio netto, che raccontava le difficoltà di ambientamento del danese.

Ora, però, inizia un nuovo ciclo. E se è vero che la crescita dello scorso anno è stata evidente, è altrettanto vero che dal punto di vista realizzativo il bottino resta magro: 6 gol in 49 presenze complessive. Ancora troppo poco.

Non è ancora tempo di vacanze per Isaksen, convocato per le due amichevoli della Danimarca contro Irlanda del Nord e Lituania. Poi si prenderà una pausa, in attesa della ripartenza a Formello, il 10 luglio, con le visite mediche e la conferenza di Sarri. Intanto, parlando ai media danesi, ha espresso il desiderio di tornare a lavorare con l’allenatore che lo ha accolto al suo arrivo alla Lazio. Un rapporto non sempre semplice, come testimoniato da alcune uscite pubbliche in patria.

I precedenti tra Sarri e Isaksen

Sì, sono contento del suo ritorno e non vedo l’ora di rivederlo“, ha dichiarato. “È stato bello averlo al mio arrivo. Ora è di nuovo qui, vedremo se porterà nuove idee“. Parole che suonano in contrasto con quelle rilasciate dopo le dimissioni del tecnico.

Isaksen
I precedenti tra Sarri e Isaksen (Ansa Foto) – Lalazio.com

All’inizio non è stato facile, non parlava molto con i giocatori. Comunicavamo tramite il capitano. Parlava solo di calcio. Pretendeva che parlassi in italiano“. E ancora: “C’era molta tattica, dovevo solo adattarmi“.

Normale per chi passa dal campionato danese alla Serie A. Ma con Tudor aveva poi dichiarato: “Penso che il suo calcio sia più adatto a me“. E dopo Baroni: “Finalmente un mister che parla, che mi dice cosa ho fatto bene e cosa no“. Frecciate evidenti ai predecessori.

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Il destino gli ha riservato un nuovo switch: sarà chiamato a rispecializzarsi nel 4-3-3 di Sarri. Stesso ruolo, ma status diverso. È cresciuto, le gerarchie sono cambiate. Resta l’incognita mercato. Con Sarri, un anno fa, era chiuso da Felipe Anderson. Ora toccherà a lui dimostrare, oltre le parole, di meritare un ruolo da protagonista.

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