Noslin, missione rilancio: un rebus tattico da risolvere

Tijjani Noslin attende il giudizio di Sarri: il ritiro sarà decisivo per capire se potrà restare nella nuova Lazio o finire tra i sacrificabili

Una nuova occasione da non sprecare. Tijjani Noslin si presenta ai nastri di partenza della stagione con il bagaglio ancora da disfare e tanti interrogativi sul futuro. Il primo che dovrà sciogliere è Sarri, chiamato a valutare l’olandese tra i casi più spinosi in vista del ritiro.

Noslin
Noslin, missione rilancio: un rebus tattico da risolvere (Ansa Foto) – Lalazio.com

L’esterno arrivato dal Verona, fortemente voluto da Baroni, è reduce da un’annata fatta di alti e bassi: ora è atteso a una seconda chance, un nuovo inizio dentro un sistema molto più esigente e definito.

A Roma è passato da attaccante centrale a jolly offensivo, ma senza trovare una dimensione chiara. Anche a Verona, Baroni lo aveva schierato prevalentemente largo, sfruttando le sue accelerazioni e l’uno contro uno. Alla Lazio, invece, è stato adattato in punta, con risultati alterni: qualche lampo, diverse ombre.

Ma il tempo delle prove generiche è finito. Sarri non concede margini all’improvvisazione: per entrare nel suo 4-3-3 servono ruoli precisi, meccanismi automatizzati, intelligenza tattica. In attacco ci sarà spazio solo per chi saprà interpretare il gioco collettivo.

Noslin, qual è il ruolo giusto?

Se vorrà restare in mezzo, Noslin dovrà diventare più solido nella gestione del pallone e nei movimenti spalle alla porta; se invece punterà a giocare sull’esterno, serviranno equilibrio, sacrificio e letture intelligenti anche in fase difensiva.

Noslin esulta dopo la tripletta al Napoli
Noslin, qual è il ruolo giusto? (Ansa Foto) – Lalazio.com

La Lazio continua a crederci, nonostante i dubbi. L’investimento da 9 milioni di euro circa (8,2 di base più bonus) impone una riflessione accurata. La scorsa stagione ha raccontato poco: 39 presenze, 6 reti, tra cui una tripletta al Napoli in Coppa Italia, senza però lasciare una vera impronta.

Sarri lo studierà fin da subito, cercando di capire se potrà trasformarlo in una risorsa all’interno di un progetto tecnico che richiede rigore e identità. Noslin è un’incognita affascinante per un allenatore che ama modellare i calciatori secondo il proprio credo tattico.

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Ma per diventare un “caso risolto” servirà fame, attenzione e disponibilità assoluta. Il ritiro sarà un crocevia. In una stagione senza impegni europei, ogni slot dovrà essere occupato da giocatori funzionali. Nessuna bocciatura a priori, ma nemmeno sconti. Per Tijani questa è la grande occasione. Starà a lui sfruttarla.

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