Con il ritorno di Sarri alla Lazio si riapre la corsa al ruolo di regista. Belahyane intravede l’occasione giusta per emergere: ora tocca a lui convincere il Comandante
È l’occasione che aspettava. Reda Belahyane riparte da zero con il ritorno di Sarri alla Lazio, e il posto in regia torna ufficialmente in discussione. Con il Comandante, come riportato nell’edizione odierna del Corriere dello Sport, quella posizione non è mai un semplice ruolo: è un centro nevralgico, un laboratorio tattico in movimento continuo.

Serve un giocatore che copra, certo, ma prima ancora uno che pensi. Che veda il gioco prima degli altri, che faccia scorrere il pallone come un metronomo e non lo perda mai per strada. Belahyane ha queste caratteristiche. Ora dovrà convincere Sarri a puntare su di lui, fin dal primo giorno del ritiro estivo.
La storia insegna: ogni squadra di Sarri ha avuto il suo regista di riferimento, un punto fermo. Da Valdifiori a Jorginho, passando per Pjanic, è sempre stato così. Fino all’arrivo a Roma. Qui la formula è cambiata, forse per mancanza del prototipo ideale. Ha cominciato con Lucas Leiva, affidabile ma a fine corsa.
Poi ha scelto Cataldi, adattandolo e modellandolo a immagine del suo gioco. Il brasiliano Marcos Antonio sembrava poter essere una soluzione, ma non ha mai realmente convinto. Infine Rovella, forse il più vicino all’identikit originario, che con pazienza e lavoro si è guadagnato il posto.
La corsa per la cabina di regia
Nessuno, nei tre anni di Sarri alla Lazio, è mai riuscito a blindare quel ruolo per un’intera stagione. Le gerarchie sono sempre state flessibili, e in questo Belahyane può intravedere un’opportunità concreta.

Con Baroni non ha mai trovato spazio, né a Verona né nella breve parentesi condivisa a Roma. Ora, con Sarri, si apre un nuovo ciclo e la concorrenza sarà diversa. Rovella resterà un punto di riferimento, Cataldi potrebbe rientrare nei ranghi, ma il marocchino è un profilo che stuzzica: giovane, tecnico, educato tatticamente.
Un centrocampista che ha bisogno di tempo e fiducia per sbocciare, e che potrebbe trovare proprio nel Comandante il maestro giusto. Sarri ama plasmare i suoi registi. Lo ha fatto più volte in carriera, e l’idea di costruire un altro Jorginho potrebbe affascinarlo.
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Toccherà a Belahyane imparare in fretta e farsi trovare pronto. Il ritiro sarà il primo test. Ha compiuto 21 anni da poco, il tempo è dalla sua parte. Ma non potrà sprecarlo. Perché questa, per davvero, è l’occasione giusta.