Accadde oggi 11 giugno: la rivolta del pubblico laziale

I fatti, i personaggi, le storie più emozionanti vissute dalla Lazio nella sua storia l’11 giugno: giorno in cui oltre 5000 tifosi hanno protestato, facendo cambiare rotta alla presidenza

Un giorno che rimarrà per sempre scritto nella storia del club biancoceleste. L’11 giugno del 1995, i tifosi della Lazio sono scesi in piazza per protestare contro la cessione del loro idolo, capitano e bandiera Beppe Signori. In un caldo pomeriggio di inizio estate, si è consumata una vera e propria rivolta pacifica, che ha portato la società a fare retromarcia e cambiare idea su una trattativa che era stata già chiusa e archiviata.

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11 giugno
Accadde oggi 11 giugno: la rivolta del pubblico laziale – Lalazio.com

Per la prima volta un’intera tifoseria è stata in grado di proteggere, difendere e trattenere un calciatore. Andando contro una dirigenza che fino a quel momento era stata protagonista di acquisti eccezionali e che negli anni successivi riuscì a trasformare la Lazio in un club di livello mondiale. Ma la notizia della cessione improvvisa di Beppe Signori, fu un colpo troppo duro da digerire. E ha portato i tifosi della Curva Nord a scendere in strada e a urlare il proprio dissenso.

11 giugno 1995: la rivolta del pubblico laziale contro la cessione di Re Beppe

La notizia si diffuse in mattinata e provocò una deflagrazione all’interno dei cuori di ogni tifoso. Beppe Signori, il due volte capocannoniere della serie A, il bomber capace di segnare gol a raffica e di decidere le sfide più importanti, il capitano della Lazio, che il pubblico ha osannato per tre intensi campionati, è stato improvvisamente ceduto dalla società. Con una trattativa lampo, il presidente Sergio Cragnotti ha chiuso l’operazione con il Parma. Il cartellino del bomber è stato pagato da Tanzi oltre venticinque miliardi di lire.

Signori rivolta
11 giugno 1995: la rivolta del pubblico laziale contro la cessione di Re Beppe – lalazio.com –

Il patron laziale è sempre stato un visionario, capace di anticipare i tempi e giocare d’astuzia su diversi tavoli. Prima di altri ha capito il valore delle plusvalenze, delle cessioni e dei soldi reinvestiti sul mercato. La cessione di Signori avrebbe consentito alla Lazio di chiudere almeno due acquisti di livello tra Filippo Inzaghi, Julen Guerrero e un giovanissimo Ronaldo, che si stava mettendo in luce in Olanda. Ma nell’estate del 1995 il pubblico non era ancora pronto a tutta questa modernità. Il calcio degli affari incrociati, delle plusvalenze, dei giocatori trasformati in piccole aziende, è ancora lontano. Il pubblico è innamorato di Beppe Signori: si è immedesimato nella sua voglia di riscatto ed ha esultato con lui tutte le volte che ha insaccato un pallone alle spalle dei portieri avversari. Quando sente che la Lazio lo ha ceduto, organizza una manifestazione.

Cragnotti cambia idea: Signori resta alla Lazio

Oltre cinquemila persone scendono in piazza e organizzano una sorta di sit-in pacifico sotto via Novaro, sede della società biancoceleste. La squadra sta tornando dal Brasile, dove è stata impegnata in una tournè di fine campionato. Signori, interpellato dalle radio romane, cade dalle nuvole. “Non so niente e nessuno ha parlato con me. Se voglio rimanere? Certo che voglio restare alla Lazio. Adesso tornerò a Roma e vedremo”. Nella capitale intanto la situazione è sempre più calda. Il presidente Zoff, rimasto in sede, è assediato, Cragnotti viene informato degli accadimenti.

Signori rivolta
Cragnotti cambia idea: Signori resta alla Lazio – lalazio.com –

Nel giro di qualche ora e prima del ritorno della squadra in Italia, Cragnotti alza il telefono e comunica a Zoff la sua decisione: la Lazio fa un passo indietro: Signori resta nella capitale. I tifosi esultano, ma vengono gelati da una nuova notizia: il patron, deluso per quello che è accaduto, annuncia la volontà di cedere la Lazio. A distanza di settimane cambierà ancora idea e ripartirà con nuove e più importanti ambizioni. E con Beppe Signori (che la stagione successiva vincerà per la terza volta la classifica dei marcatori) al centro del progetto.

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