Accadde oggi 15 giugno: il fedelissimo di Dino Zoff

Il 15 giugno il mondo biancoceleste ricorda il compleanno di un fedelissimo di DIno Zoff, per tanti anni tecnico della Lazio. Un jolly discusso, ma molto prezioso

Amato all’inverosimile da Dino Zoff, quanto discusso dai tifosi, che gli avrebbero preferito altri interpreti, il 15 giugno il mondo della Lazio festeggia il compleanno di Roberto Bacci, uno dei jolly più preziosi che la Lazio abbia mai potuto schierare nei primi anno novanta.

15 giugno
Accadde oggi 15 giugno: il fedelissimo di Dino Zoff – lalazio.com

Terzino, mediano, esterno, regista, stopper: non c’è un solo ruolo nel quale Dino Zoff non abbia schierato Roberto Bacci. “Quando la Lazio potrà fare a meno di lui, vorrà dire che sarà cresciuta”, amava ripetere il tecnico friulano, stregato e ammaliato dall’equilibrio che il calciatore riusciva a regalare sul terreno di gioco quando veniva chiamato in causa.

15 giugno, tanti auguri a Roberto Bacci

Il fedelissimo per eccellenza di Dino Zoff. Uno dei pochi calciatori al quale il tecnico friuliano si affidava sempre perchè in grado di regalargli copertura, attenzione tattica ed equilibrio. Difficile identificarlo con un ruolo: Roberto Bacci è stato schierato con tutti i numeri e in tutte le posizioni. Ha fatto il terzino, lo stopper, il libero, l’ala, il mediano, la mezz’ala e la seconda punta. Ha giocato a destra, a sinistra, al centro. Ha preso il posto di Sergio e Troglio quando erano in rotta con Calleri (sostituendoli, nonostante si trattasse di giocatori dal ruolo e dalle caratteristiche totalmente diverse). E’ entrato in ballottaggio con Stroppa, Sclosa e Bergodi. Appena poteva Zoff lo inseriva nell’undici titolare. Nonostante ad inizio stagione non veniva mai preso in considerazione nelle formazioni ipotizzate dai giornali, Roberto Bacci ha sempre giocato con continuità.

BAcci
15 giugno, tanti auguri a Roberto Bacci – lalazio.com

Nella prima stagione ha collezionato ventidue presenze. Il secondo anno, stagione 91-92, ha saltato solo la trasferta di Genova contro la Sampdoria per squalifica. Nelle altre trentatre giornate non ha saltato neanche un minuto. Mai una panchina, nemmeno una sostituzione. Per Zoff era una pedina fondamentale. “Faceva diversi ruoli – ha dichiarato recentemente l’ex allenatore della Lazio- aveva un passo straordinario. Ha marcato Baggio in un match in cui abbiamo pareggiato in dieci. Era importantissimo per quella squadra anche se in molti non lo consideravano così”. Era il tre novembre 1991, la Lazio, sotto di un gol contro la Juventus e in inferiorità numerica (espulsione di Gregucci dopo pochi minuti della ripresa) riuscì a pareggiare nel finale. Il protagonista assoluto della sfida fu Riedle, autore di un gol bellissimo, ma senza il lavoro estenuante di Bacci (che francobollò Roberto Baggio, seguendolo per tutto il campo e non dandogli respiro) i biancocelesti non sarebbero mai stati in grado di ottenere il pari.

Amato dal tecnico, ma i tifosi…

Amato dal tecnico, un pò meno da critica e tifosi: Bacci non si distingueva certo per piedi educati e giocate dall’alto tasso tecnico. Spesso Zoff lo preferiva a compagni ben più dotati tecnicamente (uno su tutti Stroppa, costretto spesso a partire dalla panchina) e molti tifosi non apprezzavano queste scelte. “Non avevo certo grandi doti tecniche – ha ricordato recentemente – ma le mie 100 partite con la Lazio me le sono fatte, ho preso anche il premio Lazialità. Per me sono grandi soddisfazioni, anche perché ricordo ancora quando il primo anno toccavo la palla sentivo sempre “oooooh” di paura da parte del pubblico, poi al quarto anno invece c’erano gli applausi. La mia forza è stata la grande professionalità. Il mio ricordo più bello è stato l’esordio, ero appena arrivato e quando Zoff mi disse che avrei giocato quasi non ci credevo”.

Zoff e Bacci
Amato dal tecnico, ma i tifosi… – lalazio.com

143 presenze con la maglia della Lazio e un gol, segnato (paradossalmente) quando sulla panchina dei biancocelesti non c’era più Zoff: Lazio-Genoa, stagione 94-95, il tecnico dei romani era Zdenek Zeman. Mentre con Zoff era insostituibile, con il boemo Bacci ha perso il posto da titolare e la fiducia, ma quel giorno riuscì a togliersi la soddisfazione del suo primo sigillo in serie A: un gol tanto atteso e bello, con un destro a girare dal limite dell’area di rigore. Un premio alla professionalità e all’impegno. Nella crescita della Lazio di quelle stagioni, Roberto Bacci ha recitato un ruolo fondamentale.

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