Elseid Hysaj si prepara alla decima stagione con Maurizio Sarri: un legame unico che prosegue nella Lazio. Il terzino albanese resta un punto di riferimento silenzioso
Nove anni fianco a fianco, con vista concreta sul decimo. Più di un semplice matrimonio calcistico, un patto d’acciaio. Elseid Hysaj e Maurizio Sarri possono ritrovarsi ancora una volta, per la quarta volta in carriera, dopo Empoli, Napoli e Lazio (prima versione), adesso di nuovo insieme in biancoceleste. Dopo le dimissioni del tecnico nel marzo 2024 sono cambiate tante cose, ma l’albanese è sempre rimasto. E una cosa è certa: nessuno può vantare un legame professionale così longevo con il Comandante.

Tre anni all’Empoli, tre al Napoli, tre alla Lazio: nove stagioni complessive fin qui, 346 presenze ufficiali con Sarri in panchina – il giocatore più impiegato in assoluto nella carriera dell’allenatore. Ora – come riportato nell’edizione odierna del Corriere dello Sport – Hysaj sogna anche la decima. Tutto cominciò nell’estate del 2012. Era poco più che un ragazzo, reduce da qualche apparizione in Serie B.
Sarri lo lanciò da titolare, lo formò, lo plasmò. Poi lo portò in Serie A e nel 2015 lo volle con sé al Napoli, dove diventò uno dei cardini della linea difensiva. In azzurro ha vissuto le stagioni dei 91 punti, dello scudetto sfiorato, della consacrazione europea. Dopo tre anni le strade si divisero per poco.
Nel 2021, altra chiamata: Lazio. Stesso film, stesso protagonista. Sarri spinse per il suo arrivo, lo volle subito, a parametro zero. Fiducia totale, anche nei momenti più complessi. Per il tecnico toscano, Elseid è sempre stato un soldato: disciplinato, ordinato, affidabile.
Prospettive e scenari futuri per Hysaj
Il contratto in scadenza nel 2026 e uno stipendio da 2,8 milioni netti a stagione complicano qualsiasi ipotesi di addio. Nessuna squadra al momento è pronta a sobbarcarsi il peso di un’operazione così onerosa, motivo per cui la Lazio riflette. L’ipotesi più concreta è quella della conferma, come alternativa sulle fasce a Marusic e Lazzari.

In un organico ridotto a 19 giocatori di movimento, ogni tassello va ponderato con attenzione. Ma l’esperienza e la duttilità di Hysaj potrebbero tornare utili. L’altra strada, più tortuosa, sarebbe trovare una soluzione che alleggerisca il monte ingaggi, ma al momento non sembra all’orizzonte.
Sarri lo conosce come pochi, sa cosa può dargli. In una stagione senza coppe, ma con l’obiettivo di ricostruire certezze, il Comandante potrà ancora fare affidamento su di lui. Hysaj non fa rumore, non reclama, ma c’è.
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E a Formello lo sanno: è un esempio silenzioso, una guida discreta per i più giovani. Non sarà protagonista, forse, ma può essere ancora prezioso. Con Sarri non deve dimostrare niente. Basta esserci. E lui, da nove anni, c’è sempre stato.