Accadde oggi 16 giugno: auguri all’unico tecnico che ha vinto due scudetti a Roma

I fatti, i personaggi, le storie più belle e significative che si sono verificate il 16 giugno nella storia della Lazio. Giorno in cui si festeggiano alcuni compleanni speciali

Un portiere che ha scritto la storia della Lazio, un tecnico che ha vinto scudetti, lanciando giovani e diventando un punto di riferimento per il club e un capitano che negli ultimi anni ha scritto importanti pagine di storia del club biancoceleste, crescendo con la Lazio e diventandone il simbolo e un punto di riferimento.

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16 giugno
Accadde oggi 16 giugno: auguri all’unico tecnico che ha vinto due scudetti a Roma – Lalazio.com

Il 16 giugno il mondo della Lazio festeggia tre compleanni di tre personaggi che hanno scritto pagine importanti di storia: chi in panchina, chi tra i pali e chi in campo, segnando gol decisivi nei derby ed indossando con orgoglio e fierezza la fascia di capitano n ei più importanti stadi d’Italia.

16 giugno, tanti auguri a capitan Zaccagni

Mattia Zaccagni è nato a Cesena il 16 giugno del 1995, negli stessi giorni in cui i tifosi biancocelesti scendevano in piazza per impedire la cessione del loro idolo e capitano Beppe Signori. A distanza di trant’anni, ne ha eredito la fascia e il ruolo in campo, diventando l’esterno sinistro dell’attacco della Lazio di Maurizio Sarri e Marco Baroni.

Zaccagni
16 giugno, tanti auguri a capitan Zaccagni – LLa Presse foto – Lalazio.com

Zaccagni arriva alla Lazio gli ultimi giorni del mercato del 2021: dopo aver giocato per anni come mezzala o mezzapunta, viene trasformato da Maurizio Sarri come esterno sinistro d’attacco. Segna gol (due decisivi in due derby), sforna assist e giocate che portano spesso a far ammonire gli avversari. In quattro anni è diventato un punto di riferimento per la Lazio e il capitano della squadra e ritroverà a breve quel Maurizio Sarri che lo ha consacrato in un nuovo ruolo. Portandolo fino in Nazionale.

Il compleanno del mister scudetto

Alberto Bollini è uno dei tecnici più conosciuti e vincenti del panorama giovanile italiano. Alla Lazio si è laureato campione d’Italia nel 2001, portando i biancocelesti al successo nella finale scudetto di Jesi contro il Pescara (2-0 con reti di Varriale e Berrettoni). Era la Lazio di Domizzi, Berrettoni, Daniel Ola. Dopo alcune stagioni tra i professionisti, torna alla guida della Primavera biancoceleste nel 2011 e ottiene una finale scudetto (persa con l’Inter) un nuovo sucesso.

Bollini
Il compleanno del mister scudetto -lalazio.com

Nel 2013 la sua Lazio (dove spiccavano Tounkara, Keita) batte in finale l’Atalanta per 3-0 e vince il suo second titolo Primavera personale. L’anno seguente sale in prima squadra, come vice di Edy Reja. Poi un lungo cammino, fino alla Nazionale Under 19, con la quale vince un titolo Europeo.

Auguri allo Sceriffo biancoceleste

Rosario Di Vincenzo, per tutti Sarin (lo sceriffo) è il portiere che ha portato la Lazio alla vittoria della Coppa delle Alpi (il primo trofeo internazionale conquistato dalla Lazio); è stato protagonista di una carriera più che soddisfacente, al termine della quale potrà vantarsi di aver vinto uno scudetto, una Coppa Campioni e un campionato di serie B. Era alle spalle di Sarti nella grande Inter del “mago” Herrera che nel 1964-65 portò a casa scudetto e Coppa Campioni. Sarin, a 23 anni era un uomo spogliatoio, sempre pronto a sostenere e sostituire il portiere titolare. In quella stagione giocherà tre partite di campionato, contribuendo alla cavalcata tricolore dei neroazzurri.

Di Vincenzo
Auguri allo Sceriffo biancoceleste – lalazio.com –

Nel 1967 approda alla Lazio. Inizia alle spalle dell’esperto Idilio Cei, per poi sostituirlo a metà stagione. Sotto la guida di un grande ex portiere come Bob Lovati, si dimostra abile e sicuro tanto da guadagnarsi la riconferma in vista della stagione successiva. Il campionato 68-69 lo vede protagonista, insieme alla Lazio, che con l’istrionico Lorenzo in panchina, ritorna in serie A. Di Vincenzo è il titolare indiscusso della squadra. Salta solo alcune gare a causa di un infortunio alla spalla, ma torna nel momento decisivo per la volata finale. Nel 1971 riesce a portare a casa la Coppa delle Alpi . Dopo aver eliminato Lugano e Wintherthur, i biancocelesti battono in finale il Basilea con un secco 3-1 grazie alla doppietta di Chinaglia e alla rete di Manservisi. Di Vincenzo alza al cielo la Coppa delle Alpi, togliendosi la soddisfazione di guidare la difesa biancoceleste da titolare.

Nel 2005, sotto la guida di Papadopulo, suo ex compagno ai tempi della Lazio, torna in biancoceleste per ricoprire il ruolo di preparatore dei portieri. A 64 anni si rimette in tuta e allena Peruzzi e Sereni, conquistando a fine stagione una salvezza che sembrava quasi impossibile. L’ultimo regalo alla squadra dove si è tolto le soddisfazioni maggiori.

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