Il presidente della Lazio durante un’audizione della Commissione contro intolleranza e razzismo esprime la misura che vorrebbe adottare
Una ne pensa, cento ne fa. Dopo tanto tempo, il presidente della Lazio Claudio Lotito spinge ancora una volta e di più per adottare misure contro la violenza all’interno e all’esterno degli stadi dove principalmente si disputano partite di calcio, ma non solo. E durante un’audizione della Commissione contro intolleranza e razzismo esce allo scoperto e spiega quello che vorrebbe fare per cercare di ridurre ed eliminare la violenza. “Chi va allo stadio con uno striscione discriminatorio, con armi improprie o con petardi non è una persona che va a vedere la partita, è una persona che vuole creare disordini“, le parole del patron della Lazio Claudio Lotito in qualità di capogruppo di Forza Italia proprio mentre c’era l’incontro in Commissione durante l’audizione dei rappresentanti della FIGC Giancarlo Viglione e della Lega Nazionale Professionisti Serie A Andrea Butti.

Una dura presa di posizione, sulla quale in realtà il patron biancoceleste è sempre stato irremovibile, per questo spinge per il riconoscimento facciale per tutti gli spettatori che vanno a vedere un evento di calcio, ma non solo. E’ la sua idea che è all’interno della proposta di legge legata agli stadi, alla loro realizzazione inserita nel dossier per gli Europei del 2032, anche, in realtà, nel progetto che sta portando avanti per la realizzazione dello stadio Flaminio.
“Il riconoscimento facciale è uno strumento che può rivelarsi utile e distinguere i tifosi dai violenti”
Il presidente della Lazio prosegue tentando di portare avanti un messaggio e soprattutto un invito per inserire nel più breve tempo possibile il riconoscimento facciale all’ingresso degli stadi: “Il riconoscimento facciale può essere uno strumento tecnologico utile per fare una differenza sostanziale tra il tifoso e il delinquente, distinguendo tra l’appassionato e chi viola le norme e va trattato con il codice penale”. Lotito vede il provvedimento come una possibilità per respingere persone indesiderate negli ambiente sportivi: “Si potrebbero così individuare i responsabili di determinate azioni e rendere effettiva la pena nei confronti di chi ha violato le norme. La nostra priorità è respingere i delinquenti”.

Per Lotito non c’è tempo da perdere e l’ha fatto ampiamente capire all’interno di questa audizione davanti a membri della Federcalcio e della Lega che conosce molto bene, come a dire a voi la palla adesso. Il riconoscimento facciale potrebbe non solo consentire di individuare le persone che compiono tali azioni ma anche di espellerle definitivamente dal sistema. Io già vent’anni fa posi questo problema. Se in un settore ci sono tre persone che hanno un comportamento scorretto, perché bisogna sanzionare tutto lo stadio? Penso che sia allo stesso tempo fondamentale potenziare la prevenzione, a partire dalle scuole calcio e soprattutto dalle società”.