Prima il rinnovo di Pedro, poi quello di Vecino: perchè la Lazio ha cambiato strategia rispetto al tanto pubblicizzato progetto legato ai giovani?
Non più tardi di pochi giorni fa il direttore sportivo della Lazio Angelo Fabiani aveva ribadito la volontà del club di proseguire sul progetto iniziato la scorsa estate: “Il progetto con i giovani andrà avanti. La squadra c’è, non smontiamo e rimontiamo. Non venderò nessun big. Avevamo parlato di un progetto di tre anni, che non intendiamo modificare“. Ma da quelle parole ad oggi, qualcosa è evidentemente cambiato. Prima è arrivato il rinnovo di Pedro, che a 38 anni tornerà a guidare l’attacco biancoceleste, alternandosi con gli altri esterni e continuando a mostrare tutta la sua qualità; poi quello di Vecino, che (alla soglia dei trentaquattro anni, che compirà ad Agosto) si è legato al club con un contratto di una stagione.
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Per l’uruguaiano il secondo anno di contratto scatterà automaticamente, al raggiungimento delle venticinque presenze nella prossima stagione (la Lazio sarà però impegnata solo in campionato e Coppa Italia). “La S.S. Lazio comunica il rinnovo del contratto del calciatore Matías Vecino, che continuerà a vestire la maglia biancoceleste fino al 30 giugno 2026, con opzione per un’ulteriore stagione fino al 30 giugno 2027″, ha scritto il club. “Centrocampista completo e di grande affidabilità, ha messo al servizio della squadra equilibrio tattico, intensità e senso della posizione, risultando decisivo in più momenti della stagione. Con 114 presenze e 13 reti in tre stagioni, si è distinto per professionalità e spirito di sacrificio. Il prolungamento del contratto rappresenta una scelta di continuità tecnica e di valorizzazione dell’esperienza all’interno del gruppo: caratteristiche fondamentali per affrontare con determinazione e stabilità le sfide della nuova stagione”.
Lazio, perchè è cambiata la strategia sugli acquisti?
Come si concilia il progetto giovani con i rinnovi di due giocatori ultratrentenni? La strategia biancoceleste nasconde delle necessità evidenti. Il club è attualmente fermo sul mercato: non ha completato nessun acquisto e (al netto di qualche chiacchierata informale) non si è spinta oltre dei sondaggi esplorative verso alcuni elementi. Lo stop alle operazioni in entrata è dettata dalla voglia di Maurizio Sarri di verificare da vicino i calciatori in rosa e da alcune oggettive difficoltà nel mercato in entrata. Bloccato dal tanto famigerato indice di liquidità (che torna prepotentemente in voga).

La Lazio al momento è ferma: i dirigenti biancocelesti sperano di poter sbloccare la situazione, ma nel frattempo hanno preferito concentrarsi sui rinnovi, per regalare a Maurizio Sarri delle alternative nei reparti cardine della squadra: Vecino e Pedro rappresentano poi dei calciatori insostituibili per il tecnico toscano. Fu lui, l’estate del 2021 a convincere lo spagnolo a lasciare la Roma per trasferirsi a Formello: e fece lo stesso l’estate successiva con Vecino, che aveva allenato ad Empoli e che ha convinto a trasferirsi nella capitale una volta scaduto il suo contratto con l’Inter.
Ora Romagnoli, Marusic e Guendouzi
E dopo Pedro e Vecino, la Lazio rinnoverà anche l’accordo con Romagnoli: un altro fedelissimo di Sarri (e over 30). Subito dopo il difensore centrale di Anzio, il club si siederà anche con Marusic (che Sarri vuole confermare nel ruolo di terzino destro) e Guendouzi, che chiede un adeguamento del contratto attuale.

Il progetto giovani resta intatto (nella rosa dei titolari ci sono Rovella, Guendouzi, Gila, Isaksen, oltre a Dele Bashiru, Tchaouna e altri under 25 che fanno parte del gruppo), ma in attesa che la situazione in entrata si sblocchi, Fabiani ha preferito regalare a Sarri delle alternative affidabili e che possano sin da subito mettersi a disposizione dell’allenatore. Aspettando notizie favorevoli…