Sono giorni molto caldi nell’ambiente biancoceleste, perchè la delusione della mancata qualificazione alle competizioni europee è stata solo in parte mitigata dall’annuncio del ritorno di Sarri a Formello
Quell’ultima maledetta partita in casa contro il Lecce poteva addirittura portare a qualificare la Lazio in Champions League, invece la clamorosa sconfitta ha lasciato i biancocelesti, dopo partecipazioni consecutive, fuori da ogni competizione europea. Una delusione enorme soprattutto per l’andamento dell’annata che aveva illuso tutti i tifosi, ma anche un grande danno di immagine per la società, visti i nuovi format con cui sono strutturate le coppe europee, oltre che un problema dal punto di vista economico per una società che non ha mai brillato per una liquidità tale da permettergli di portare a termine una campagna acquisti adatta al nuovo tecnico.
Tutto in una settimana. Archiviata immediatamente la delusione per l’amara conclusione del campionato, la società questa volta, nel giro di pochi giorni, ha trovato subito l’accordo con Marco Baroni per la risoluzione del contratto, annunciando così il ritorno di Maurizio Sarri, quindici mesi dopo l’addio prematuro del Comandante due stagioni fa. Un Sarri bis accolto comunque favorevolmente dalla piazza che ora si affida in toto al tecnico toscano per provare a fare bene almeno in campionato.
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Senza coppe un mercato difficile
Inutile girarci intorno. In un momento di ripartenza e riorganizzazione della società e della rosa della Lazio, iniziata la scorsa estate con l’addio a quei calciatori che negli ultimi anni avevano fatto la storia della società, e una conseguente riduzione del monte ingaggi per l’acquisto di giocatori sicuramente più giovani e meno “famosi”, l’aver mancato la qualificazione alle coppe europee potrebbe rappresentare un grande problema per le strategie future della società. Sicuramente giocare soltanto le 38 partite di campionato con almeno una di Coppa Italia, le successive dipenderanno dall’eventuale qualificazione ai turni successivi, porterà a una riduzione della rosa da mettere a disposizione di Sarri.
Non più di 19-20 giocatori, con quindi l’assoluta necessità di cederne una decina, tra esuberi, rientri da prestiti e giocatori fuori dal progetto tecnico e conseguente ulteriore riduzione del monte ingaggi. La strategia sembra infatti quella di mettere a disposizione dell’ex tecnico di Juventus e Napoli i giocatori considerati big, quelli che anche nella passata stagione sono stati la spina dorsale della squadra, prima di cercare almeno un paio di innesti richiesti da Sarri, almeno per schierare il suo amato 433. Da questo punto di vista i rinnovi di Pedro e Vecino, ultratrentenni, ma ancora assolutamente una spanna sopra a tanti altri, rappresentano proprio questa strategia basata sulla continuità.
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I due precedenti beneauguranti
Prima di queste ultime otto stagioni consecutive in Europa, la Lazio aveva saltato la qualificazione alle coppe europee, ma poi l’estate successiva la società aveva trovato ugualmente la forza economica per acquistare giocatori che si sono rivelati tasselli fondamentali per iniziare proprio questo ultimo ciclo positivo. Al termine della stagione 2013-14, quella post 26 maggio, lo Scudetto di Roma per intenderci, i biancocelesti resteranno fuori dalle competizioni europee, difficile gestire il post derby di Roma e un allenatore come Petkovic attirato dalle lusinghe della Nazionale Svizzera. Non basterà il ritorno di Reja a stagione in corso per salvare il piazzamento europeo.
Ma nonostante la delusione la società riesce ad acquistare nella campagna acquisti estiva De Vrij per 7 milioni, Parolo per 4,5, Basta dall’Udinese e Djordjevic a parametro zero. Una campagna comunque importante che permetterà alla Lazio di Stefano Pioli di disputare una bella stagione, culminata poi con l’approdo ai preliminari di Champions League. Anche al termine dell’annata 2015-16 i biancocelesti resteranno fuori dall’Europa, una stagione segnata da un altro cambio di panchina in corsa con Simone Inzaghi, che a 8 giornate dalla fine passa dalla Primavera alla prima squadra. Immobile per circa 10 milioni, Luis Alberto per circa 8, più i difensori Bastos, Lukaku e Luiz Felipe furono gli acquisti nel mercato estivo al termine di quella stagione nefasta. Acquisti che poi si riveleranno in alcuni casi leggendari oltre che fondamentali per le successive fortune dei biancocelesti. Oggi la società è nella stessa identica situazione, due colpi ben azzeccati però potrebbero comunque ribaltare ancora una volta la storia.