Guendouzi, terzo anno da leader: la Lazio per ritrovare il Mondiale

Mattéo Guendouzi resta alla Lazio per la terza stagione di fila. Una scelta rara, simbolica, per rilanciarsi con Sarri e inseguire il sogno del Mondiale 2026

Non era mai successo. Né a Lorient, né a Londra, né a Berlino, né a Marsiglia. Mai, in tutta la sua carriera, Mattéo Guendouzi aveva vissuto un terzo anno consecutivo con la stessa maglia. Al Vélodrome ci aveva solo provato, salvo poi trasferirsi a Roma dopo appena quattro presenze.

Guendouzi
Guendouzi, terzo anno da leader: la Lazio per ritrovare il Mondiale (Ansa Foto) – Lalazio.com

Mai, fino alla Lazio. Un dettaglio tutt’altro che secondario. È un segnale forte, simbolico. Perché se è vero che Guendouzi si è fatto conoscere per un carattere che non prevede sconti o diplomazia, è altrettanto vero che la sua scelta di restare, questa volta, racconta molto più di mille parole.

La stagione che verrà sarà ancora più decisiva. Più delicata. Più personale. Dietro la permanenza a Roma, infatti, non c’è solo la fiducia nel progetto tecnico di Sarri, ma anche una sfida interiore, legata a un sogno mondiale da riconquistare.

Guendouzi era nel gruppo della Francia che ha perso la finale contro l’Argentina, quel 18 dicembre 2022 diventato leggenda per Messi e per Dybala (che di recente ha riaperto la ferita mostrando il parastinco celebrativo in una storia Instagram). Una cicatrice che brucia ancora. E che il centrocampista vuole trasformare in forza.

Guendouzi, il cammino per il Mondiale

Il cammino per tornare in Nazionale passa da Roma. Dalla Lazio. Da Sarri. È con lui – come riportato nell’edizione odierna del Corriere dello Sport – che aveva cominciato l’avventura in biancoceleste, ed è con lui che vuole ripartire. Il feeling tra i due è consolidato, cementato nei primi mesi insieme.

Guendouzi
Guendouzi, il cammino per il Mondiale (Ansa foto) – Lalazio.com

Ed è stato proprio il Comandante a rilanciarlo nel cuore della Lazio: «Guendouzi è un animale contagioso per chi gli gioca accanto. Ha bisogno del guinzaglio perché non riesce a fermarsi al 100%. Deve andare oltre». E sarà proprio questo spirito a guidare Formello nei prossimi mesi. Una leadership moderna, travolgente. Da incanalare nella corsa verso il 2026.

I numeri parlano chiaro: in due stagioni ha collezionato 94 presenze ufficiali. Nell’ultima Serie A ha giocato 37 partite su 38, saltando soltanto Bergamo per squalifica. In Europa ha riposato appena tre volte. Una macchina. A mancare, forse, è stato solo un pizzico di cattiveria sotto porta: una sola rete segnata, contro il Torino. Ma il resto del lavoro è stato di livello assoluto: pressione, recuperi, intensità, equilibrio. Guendouzi è stato l’equilibratore, il motore perpetuo.

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Ed è lì che Sarri vuole riportarlo: nel ruolo di mezzala, nella zona dove può spingere e dominare. Perché per uno come lui, che gioca ogni pallone come se fosse l’ultimo, ogni stagione è sempre una nuova occasione per rinascere. E stavolta lo farà ancora con la stessa maglia. Per il terzo anno di fila. Un record personale. E un sogno, quello del Mondiale, ancora tutto da inseguire.

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